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Economia

Porti pugliesi e Zes: un master di Unisalento per svilupparne le potenzialità

Nasce un nuovo percorso di studi di secondo livello, presso Unisalento, intitolato “Diritto ed economia delle attività logistiche e produttive”, in convenzione con l’Autorità di sistema portuale del mar Ionio. La direttrice: “Lo sviluppo futuro del terminal di Taranto fondamentale per la crescita o nascita di attività di impresa”

LECCE – Zoom su Blue e Green economy in un nuovo percorso di studi che sarà presentato venerdì prossimo, presso Unisalento, in vista del nuovo anno accademico. Si intitolerà infatti “Diritto ed economia delle attività logistiche e produttive” il master di secondo livello  che vedrà la partecipazione, accanto ai docenti dell’ateneo del capoluogo salentino, dell’Autorità di sistema portuale del mar Ionio, di Confindustria Puglia e, tra gli altri, dell’Università Roma Tre. Abbiamo chiesto di illustrarci il master direttamente a Serenella Sabina Luchena, docente universitaria e direttrice del corso.

Il master di secondo livello è rivolto a coloro che intendono formarsi nel settore delle attività produttive, in particolare nel campo della cosiddetta Blue economy, l’economia blu: un termine però controverso che guarda di più allo “sfruttamento” o alla “conservazione” del mare?

 “Il master guarda alle attività legate alla blue economy ma anche alla green economy perché non è limitato solo al mare. La maggior parte delle attività portuali, logistiche, intermodali e produttive perseguono alcuni obiettivi principali tra i quali la sostenibilità, l’innovazione e l’internazionalizzazione.  Questi obiettivi tendono a modificare la concezione di sfruttamento in conservazione. Lo sfruttamento non deve essere più considerato in ambito ambientale ma economico e occupazionale”.

Tra i porti di Puglia emerge soprattutto quello di Taranto che, oltre alle sue dimensioni e attività, ora vive una fase di notevole rilancio con l’arrivo, nelle scorse settimane, della holding turca Ylport, concessionaria del terminal portuale. Il master è nato in previsione di un maggior numero di possibili assunzioni? Ci sono già degli accordi formalizzati o in cantiere?

 “Il Master nasce per assecondare le potenzialità di sviluppo della portualità pugliese, oltre quelle dei sistemi produttivi e logistici legati alle iniziative delle Zes (le Zone economiche speciali, ndr) e delle Zone franche doganali.  La formazione acquisita con il master non può limitare le aspirazioni al solo territoriale regionale. Lo sviluppo futuro del terminal di Taranto va visto come fondamentale per la crescita o nascita di tante attività di impresa facenti parte della filiera produttiva o logistica”.

Come è strutturato? Prevede il numero chiuso?

“Il master si propone di fornire, attraverso un approccio interdisciplinare, le migliori competenze in ambito giuridico, economico e aziendalistico, ponendo particolare attenzione alla programmazione e controllo dell’economia del territorio, delle reti e delle infrastrutture, all’economia e alla governance delle imprese operanti in ambito industriale, logistico e portuale e in generale per tutte le attività riconducibili a tali ambiti. Il percorso formativo si caratterizza per l’introduzione, accanto ad una strutturazione didattica incentrata sull’approfondimento teorico delle varie tematiche, di un approccio pratico attraverso lo studio di casi concreti, la partecipazione a seminari, lo svolgimento di stages e project work. Obiettivo del Master è quello di formare figure professionali altamente specializzate nei settori dello shipping, della portualità e della logistica con competenze non solo in ambito manageriale, ma anche consulenziale interno/esterno agli operatori economici sia pubblici che privati, al fine di incrementare le potenzialità e la competitività del territorio locale e nazionale in una logica di sviluppo economico sostenibile. Prevede un numero massimo di iscritti pari a 50”.

Quali sono le altre aziende nelle quali sarà possibile proseguire con tirocini ed esperienze formative sul campo?

“Stiamo formalizzando accordi con enti pubblici e numerose imprese dei settori di interesse per consentire ai partecipanti al master una concreta esperienza pratica ed una opportunità professionale o occupazionale futura”.

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