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Ip Korus, da dicembre mobilità. Altro fallimento nella riconversione ex Bat

Sindacati e Regione Puglia hanno partecipato al tavolo del Mise sul piano di riconversione. L'onorevole Piccone prospetta la mobilità dei suoi dipendenti. Forti critiche per l'assenza dei livelli politici ministeriali, cittadini e parlamentari pugliesi esortati a reagire

LECCE – La saga della tormentata vicenda ex Bat si arricchisce di un nuovo capitolo. Nero, nerissimo per i lavoratori confluiti nell’azienda Ip Korus che fa capo al senatore Pdl Filippo Piccone e per i quali sfumano le possibilità di un impiego serio e degnamente retribuito.

La brutta notizia giunge al margine dell’incontro che si è tenuto in mattinata presso il ministero dello Sviluppo economico e che ha visto la partecipazione della Regione Puglia, della stessa azienda Ip Korus e delle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil, unitamente alle categorie di Fim, Fiom e Uilm. Il fine era quello di verificare, finalmente, l’esito degli accordi di riconversione dell’ex manifattura tabacchi (gestita, fino al 2010 dal colosso delle sigarette British American Tobacco) con un occhio rivolto alle intenzioni future di una delle aziende coinvolte in quel faticoso percorso di riconversione. La  Ip Korus, per l’appunto, che attualmente conta 32 dipendenti e che ha confermato l’impossibilità di avviare l’attività produttiva a Lecce. Di più, stando alle odierne dichiarazioni del titolare Piccone, l’azienda investita dalla crisi pare prossima a chiudere i battenti.

A dicembre scadrà, infatti, la cassa integrazione straordinaria e da quel momento in poi i dipendenti finiranno in mobilità. Fatte salve due sole possibilità, una parziale ricollocazione sul sito di Sabaudia della stessa azienda o altre di forme di accompagnamento all’uscita: proposte puntualmente respinte da tutte le sigle sindacali perché ritenute “poco credibili, al pari di tutti gli impegni sinora disattesi”. Gli stessi sindacati non hanno speso parole tenere per commentare l’esito dell’incontro, “del tutto negativo”, sul quale ha pesato anche l’assenza al tavolo dei livelli politici del ministero dello Sviluppo Economico e del ministero del Lavoro.

Le organizzazioni sindacali hanno rivolto una denuncia circoscritta contro “l'atteggiamento dei ministeri interessati alla vertenza che scaricano sul territorio e sui lavoratori le negatività di tutta la riconversione”. “Ne è prova il fatto che il Mise rifiuta nuovamente di convocare Bat su nostra richiesta – hanno aggiunto i sindacalisti - soprattutto alla luce del provocatorio atteggiamento della Ip Korus”. Per queste ragioni Cgil, Cisl e Uil hanno respinto “l'offerta strumentale e provocatoria di trasferire lavoratori in altri siti produttivi”, stigmatizzando l'avallo che il Mise ha offerto a tale proposta. L'obiettivo del tavolo ministeriale, è bene ricordarlo, era quello di portare iniziative industriali nel territorio ferito dall'abbandono di Bat e “non quello di sostenere le aleatorie provocazioni di una azienda che fino ad oggi non ha mai realizzato gli impegni assunti”.

Le organizzazioni sindacali di fronte a tale situazione ritengono che il territorio leccese debba reagire e chiamano alla mobilitazione tutte la forze politiche parlamentari e istituzionali, al fine di riportare sul tavolo ministeriale l'obiettivo di una riconversione reale e non fittizia, che richiami gli impegni sottoscritti da tutti i soggetti coinvolti.

Altrettanto dure sono state le parole spese da Loredana Capone, assessore regionale dello Sviluppo economico: “Abbiamo stigmatizzato al tavolo l’andamento della vertenza e continueremo a farlo. Apprendiamo oggi della cessazione di un’attività che in realtà non è mai neppure iniziata, avendo conosciuto prima un susseguirsi di piani industriali, rimodulati e progressivamente ridimensionati, e poi l’accesso diretto agli ammortizzatori sociali”.

La riunione odierna però, a dire della Capone, segna un ulteriore segno negativo sulla più complessiva vicenda della riconversione Bat, la cui drammaticità in termini economici e occupazionali è già evidente sul territorio. “Il ministero – ha proseguito lei - , dando notizia delle intervenute autorizzazioni da parte della Provincia di Lecce per la Alluxmetal, altra azienda coinvolta nel percorso, ha chiesto alla IP Korus di fornirsi di un advisor per trovare nuovi possibili investitori e di riprendere i rapporti con le altre aziende coinvolte nella riconversione per ipotizzare modalità di ricollocazione dei lavoratori”.

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