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Economia

Segnali di ripresa per l’agricoltura: il report sulle prospettive del settore

L'Ordine degli agronomi ha tracciato un bilancio positivo a livello regionale: cresce il numero delle imprese agricole

LECCE - L’agricoltura pugliese mostra incoraggianti segnali di ripresa. La notizia è emersa dal report sullo stato e sulle prospettive del settore primario, presentato stamattina, presso l’Università del Salento, da Rosario Centonze, presidente dell’Ordine dei dottori agronomi, da Antonio Costa, ordinario di Economia aziendale e da Davide Stasi, autore del lavoro di ricerca e di elaborazione dati.

Innanzitutto, da una lettura dei dati, si scopre che il numero degli operai agricoli dipendenti è aumentato (+2,4 percento)  in controtendenza con il trend degli ultimi anni. In particolare, la fascia d’età dove si concentra il maggiore numero di lavoratori è quella fra i 45 e i 49 anni.

In termini percentuali, rispetto all’anno prima, crescono di più le fasce estreme: quella degli ultra 65enni (+12,1 per cento), quella 60-64 anni (+11,5 per cento) e quella fino a 19 anni (+6,7 per cento). Le donne, invece, raggiungono appena il 39 percento del totale. Gli operai a tempo indeterminato continuano, però, ad essere pochi e cresce il ricorso ai voucher.  

Gli extracomunitari impiegati in Puglia, sempre nel settore primario, sono complessivamente 14 mila 395, pari al 7,7 percento. Il numero di aziende che occupano operai agricoli dipendenti ha superato 35 mila nel 2015. Dopo ben sette anni, si registra, finalmente, un’inversione di tendenza con una crescita pari all’1,9 per cento. Nell’ultimo anno, si contano quasi 27 mila ditte in economia, oltre 7 mila coltivatori diretti, 22 corpi forestali, 12 consorzi di bonifica,  oltre mille cooperative e 37 cooperative forestali.

Il numero di lavoratori agricoli autonomi è salito, complessivamente, di 474 unità, pari all’1,8 per cento, e si tratta nella maggior parte di casi di uomini.  È cresciuto anche il numero delle aziende autonome con un 2,3 percento.  Dal 2009 al 2015, tra le categorie di lavoratori autonomi, spicca la crescita degli imprenditori agricoli professionali, con un balzo del 98,6 per cento. Crescono anche i coltivatori diretti; i coloni e i mezzadri, invece, trattandosi di un gruppo chiuso in ingresso, presentano un andamento decrescente piuttosto accentuato, passando da nove ad appena due.

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