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Giovedì, 28 Marzo 2024
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“Scandalo” pulizie delle scuole. In centinaia rischiano di scivolare nella povertà

Sit - in degli addetti al servizio che insieme ai sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil denunciano la decurtazione del 60 percento sul monte ore ed il rischio igienico per gli istituti. Pressioni su prefetto e provveditore scolastico per un tavolo istituzionale

LECCE - Lo “scandalo” di una gara pubblica giocata al massimo ribasso. Il dramma degli stipendi che potrebbero non arrivare neppure alle 400 euro mensili. “Una vergogna” a detta dei sindacati e dei lavoratori impegnati sull’appalto di pulizie delle scuole, molti dei quali ex Lsu.

La loro annosa vertenza, riproposta negli anni a causa dei ritardi sui pagamenti, era già sul punto di esplodere, fragorosa, quando alla fine di settembre le parti sociali avevano annunciato i rischi connessi ai dettagli della nuova gara indetta dal ministero dell’Istruzione pubblica. Bando che in Puglia avrebbe ricevuto la sola risposta di Dussman, azienda che già pareva intenzionata ad operare una decurtazione sul servizio settimanale pari al 60 percento. Con un passaggio dall’attuale monte di 35 ore, fino a 18 per i lavoratori storicamente impegnati sull’appalto e 20 per gli ex Lsu: addirittura meno della metà, quindi.

Un disastro senza proporzioni per 800 famiglie del territorio, molte delle quali mono-reddito. Ed è già caos in Puglia, come già avvenuto in Campania laddove la protesta vibrante e accesa dei lavoratori sembra aver bloccato l’iter procedurale. Anche nel capoluogo salentino oggi si sono riversate più di un centinaio di persone, accalcate ai piedi della prefettura per esigere l’intervento del capo di gabinetto Guido Aprea sul Miur.

Con loro i sindacalisti di Filcams Cgil, Uiltucs Uil e Fisascat Cisl che hanno ricordato come, durante l’ultimo incontro tenuto a Roma il 4 novembre, si fosse avanzata la richiesta di intervento da parte del governo per incrementare il fondo destinato agli appalti che ha visto per la Puglia una decurtazione di oltre il 50 per cento. La situazione, però, è rapidamente scivolata di mano dopo le notizie ricevute al margine del vertice tenuto a Palazzo Chigi che ha dato esito negativo riguardo l'eventualità dello stanziamento di somme aggiuntive.

Manifestanti davanti a Prefettura e Provveditorato

Ma la scintilla della protesta si è accesa in seguito all’intenzione di Dussmann, la nuova azienda che dovrebbe subentrare all’inizio del nuovo anno in virtù del mandato ricevuto da Consip (società del ministero dell'Economia che sta gestendo la nuova gara per conto del Miur) di procedere con le stipule dei contratti con gli istituti scolastici.

“Centinaia di famiglie rischiano di scendere al di sotto della soglia di povertà – avvisa la segretaria confederale Cgil, Daniela Campobasso – ed il problema è particolarmente sentito nelle regioni meridionali. Basti pensare che Puglia e Campania, insieme, rappresentano il bacino di lavoratori più consistente, composto da ben 15mila persone”. Per non parlare delle ricadute sociali sul territorio, potenzialmente molto gravi, al pari della difficoltà oggettiva di mantenere uno standard qualitativamente dignitoso del servizio. Senza che la vertenza lavorativa si traduca in uno scarso livello igienico dei locali scolastici.

Dopo l’incontro tenuto con il capo di gabinetto prefettizio, il corteo si è rumorosamente diretto verso la sede leccese del provveditorato agli studi. Con una minaccia chiara: “Non ci muoveremo da lì finché non avremo la data di convocazione del tavolo istituzionale”. I sindacati hanno premuto per incontrare il provveditore cui hanno chiesto di sollecitare la prefettura nella convocazione di tutte le parti coinvolte nella vicenda: accanto al ministero ed il provveditorato, quindi, anche le istituzioni (Comune, Provincia e Regione) e l’intera delegazione parlamentare salentina. Anche in virtù delle forti pressioni operate dai lavoratori, la data potrebbe essere resa nota a stretto giro di posta. 

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