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Economia

Un fisco più equo, pensioni rinnovate. La campagna nazionale lanciata da Cisl

Presso l'hotel Hilton di Lecce i segretari hanno è parlato delle iniziative volte a realizzare sia una contro riforma del sistema previdenziale, sia del sistema fiscale, per sostenere la crescita ed i consumi. Nicolì: "Il Sud versa in grave povertà"

LECCE - “Ci diamo una mano per un fisco più equo e giusto”. Si chiama così la campagna nazionale per la raccolta  firme per la legge di iniziativa popolare della Cisl, presentata questa mattina, venerdì 10 aprile, presso l’hotel Hilton Garden Inn di Lecce e che proseguirà in tutta la provincia. Si tratta di una manifestazione utile a presentare l’iniziativa insieme alla proposta di controriforma della previdenza “in pensione un po’ prima”.

I lavori della giornata sono stati aperti da Antonio Nicolì, segretario generale Cisl Lecce seguiti dai contributi di Angelo Marinelli, della Cisl nazionale che ha illustrato nel dettaglio le proposte su fisco e previdenza e di Giulio Colecchia, segretario generale Usi di Puglia e Basilicata mentre le conclusioni sono state affidate a Maurizio Petriccioli, segretario confederale.

Il progetto di legge di iniziativa popolare  vuole spingere il governo ad adottare una riforma del sistema fiscale per far crescere il Paese, sostenendo il lavoro e i consumi. Questi i punti principali: più risorse a chi lavora, ai pensionati e alle aree sociali medio basse, attraverso l’introduzione di un bonus di mille euro annui per tutti i contribuenti con un reddito individuale fino a 40 mila euro; equilibrio tra tassazione nazionale e fiscalità locale; grande operazione redistributiva di ricchezza tassando le grandi ricchezze finanziarie e immobiliari attraverso l’introduzione di una imposta ordinaria sulla grande ricchezza netta superiore a 500 mila euro, con esclusione delle prime case e dei titoli di Stato, e  che cresca al crescere della ricchezza mobiliare e immobiliare complessiva.

E ancora: un nuovo assegno familiare più giusto e più corposo che superi, accorpandoli, gli attuali assegni e le detrazioni per figli e coniuge a carico, attraverso  una erogazione che aumenti al crescere dei carichi familiari e diminuisca all’aumentare del reddito. L’assegno verrebbe corrisposto a tutti i lavoratori dipendenti, autonomi e ai pensionati, oltre che agli incapienti.

Un altro obiettivo perseguito dal sindacato è quello di valorizzare la lotta all'evasione fiscale attivando il contrasto di interessi tra venditori e compratori al fine di far pagare le tasse ai primi, rendendo conveniente l’emissione di ricevute.

In merito all’iniziativa denominata “in pensione un po’ prima”, la proposta Cisl è quella di prevedere, assieme ad altre misure gestite nella contrattazione aziendale tre tipi di pensione. La prima è una pensione di vecchiaia, al compimento dei 66 anni e 3 mesi di età con 20 anni di contributi o una pensione anticipata, reintroducendo il meccanismo cosiddetto delle “quote”, con la possibilità di accesso al pensionamento secondo due diversi canali alternativi.

La seconda è la pensione anticipata tramite una “quota” derivante dalla combinazione fra età anagrafica e anzianità contributiva e la  pensione anticipata flessibile, alla quale si dovrebbe poter accedere liberamente e volontariamente, fermo restando un range d’età variabile, con incentivi, in caso di pensionamento dopo una certa età e disincentivi, in caso di accesso anticipato.

La terza è una pensione anticipata per  anzianità contributiva con 42 anni e 6 mesi di contributi per gli uomini e di 41 anni e 6 mesi per le donne a prescindere dall’età e senza alcuna penalizzazione. Di contro,  per garantire un futuro pensionistico ai giovani è indispensabile, secondo la Cisl, rilanciare la previdenza complementare obbligatoria.

 “Con l’iniziativa di oggi – ha spiegato Nicolì – anche a Lecce avviamo l’iniziativa della Cisl nazionale.  Nei prossimi infatti, organizzeremo una serie di iniziative nei luoghi di lavoro e nelle piazze per spiegare a lavoratori e cittadini le ragioni della proposta. I cittadini potranno anche firmare in tutte le sedi Cisl presenti in tutto il territorio”. “Crediamo  - prosegue Nicolì – che soprattutto in un territorio del Sud come il nostro, sia necessario rilanciare i consumi per uscire dallo stato di povertà  presente, non solo per coloro che vivono in contesti di marginalità sociale ma anche per i lavoratori precari esistenti”.

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