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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Mobilitazione del personale Mibac. La protesta parte da archivi e biblioteche

Oggi ed il 28 giugno sono le giornate indette per la mobilitazione del personale operante nel settore dei Beni culturali. Sindacati: "Diritti negati, speriamo nella valorizzazione di un patrimonio che non ha eguali nel mondo"

LECCE – Anche i lavoratori leccesi hanno aderito alla mobilitazione nazionale del personale Mibac (ministero dei Beni e attività culturali), indetta per oggi e per il 28 giugno da tutte le sigle sindacali operanti presso il dicastero romano. In città la protesta ha riguardato, nello specifico, la gestione degli archivi di Stato e delle biblioteche. Il 28 sarà invece il turno dei siti archeologici e dei musei che diventeranno la sede di azioni informative, aperte alla partecipazione dei cittadini.  

La  mobilitazione odierna - promossa dalle segreterie nazionali di Cgil, Cisl , Uil Pa, Mibac, Flp, Unsa ed Ugl - ha avuto come  argomento centrale della discussione la drastica riduzione delle risorse economiche che, unitamente ai pensionamenti ed al blocco del turn-over, hanno reso e rendono difficile il corretto funzionamento degli uffici, l’esecuzione delle attività di tutela, lo svolgimento dell’importante compito della promozione e valorizzazione dei beni culturali.

Il personale si è riunito in assemblea, coordinato dai referenti provinciali di Fp Cgil, Simone Longo, e di Cisl Fp, Fulvio Piccinno  per esaminare i nodi della vertenza, evidenziando come “nonostante il ritardo nel pagamento del salario accessorio, nonostante la creazione di un cedolino unico, il mancato rispetto delle scadenze relative agli accordi di riqualificazione, l’assenza di finanziamenti di progetti di innovazione tecnologica, l’assenza di un contratto collettivo integrativo pienamente efficace e di prerogative negoziali piene delle organizzazioni sindacali, i dipendenti del Mibac continuino a dimostrare grande senso di responsabilità e senso civico,  assicurando all’utenza la fruizione dei servizi”.

Nella speranza che un prossimo incontro con il ministro al ramo, Massimo Bray possa imprimere la “giusta svolta”, necessaria a ristrutturare un settore che non conosce pari nel mondo per quantità e rilevanza di beni e siti in gestione, i sindacati sottolineano l’urgenza di utilizzare al meglio le competenze del personale in servizio, e di procedere a nuove assunzioni, contribuendo alla soluzione del problema dell’ occupazione giovanile.

“Auspicando una ritrovata capacità di dialogo tra le parti, ci auguriamo di poter svolgere il nostro lavoro rispettando i doveri ed esigendo i diritti – concludono -  con orgoglio, senso di appartenenza e nel più sentito spirito di servizio”.

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