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Economia Nardò

Nardò, la tassa di soggiorno fa discutere: “Turismo e servizi. Ma quali?”

Malumori per l'introduzione dell'imposta, ma sono soprattutto gli Avvocatideiconsumatori a commentarla in maniera sfavorevole. Moira Epifani attacca: "Non è questa la strada giusta per rilanciare il turismo nella nostra città"

NARDO’ - Secondo quanto prevede il federalismo municipale, i comuni capoluogo di provincia e le unioni di comuni e i comuni che rientrano negli elenchi regionali delle località turistiche o delle città d'arte potranno istituire la nuova tassa di soggiorno che potrà arrivare fino a cinque euro per notte.  L’associazione Avvocatideiconsumatori di Nardò commenta la notizia dell'immissione, nella città, di una tassa di soggiorno per i turisti.

“Il turismo è una risorsa fondamentale per il nostro paese – spiega la responsabile Moira Epifani -, e lo dovremmo considerare come il vero e proprio oro nero italiano. In linea con tale principio, logica vorrebbe che si intervenisse in maniera continua e insistente, e con tutti i mezzi a disposizione, per promuovere, per agevolare e per migliorare la qualità dei servizi turistici nella nostra città, poiché, anche da questo versante, può provenire un'importante risposta positiva per il rilancio della nostra economia”.

“Purtroppo – prosegue - sono ancora tantissime le cose che non funzionano e che incidono negativamente sulla domanda turistica, quali, ad esempio, le carenti infrastrutture, la scarsa qualità dei servizi e, il più delle volte, costi per i servizi molto elevati, quali, ad esempio, quelli balneari. A tutto ciò si aggiunge, oggi, questa magnifica trovata di immettere una tassa di soggiorno per i turisti (ed oggi non polemizziamo sull’allucinante discriminazione tra residenti e non). Non è certo questa la strada giusta per rilanciare il turismo nella nostra città, anzi, la troviamo dannosa e nociva, per questo confidiamo in un sussulto di responsabilità, che porti ad un superamento di tale decisione”.

Secondo gli avvocati dei consumatori, l’introduzione della tassa di soggiorno penalizzerà fortemente il settore turistico, che “ancora oggi fatica a lanciarsi, facendo aumentare il costo del prodotto turistico locale, penalizzerà le preferenze dei turisti verso il nostro paese e, soprattutto, farà lievitare in modo sensibile il costo della vacanza, influendo negativamente sul turismo interno, compresi i viaggi per motivi di lavoro”.

“A Nardò – prosegue la Epifani -, come solito, si pensa a incrementare la tassazione senza proporre alcuna soluzione alle tante problematiche sul tappeto nonché, pensare di introdurre la tassa di soggiorno in una città dove mancano i servizi è a dir poco folle. Ma il nostro, si sa, è il paese  delle tasse paradossali e della burocrazia che tortura imprese e Consumatori”.

Gli avvocatorideiconsumatori neretini non gradiscono la tassa di soggiorno e, “se necessario, organizzeranno uno sciopero di protesta, congiuntamente alle associazioni di categoria e agli operatori del settore turistico”.

 

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