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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Santa Cesarea Terme

Nuovo centro termale, la società contesta le cifre annunciate sul rimborso

Dopo la sentenza del Consiglio di Stato sul naufragio dell'appalto per la struttura, l'azienda difende la scelta di rinunciare al finanziamento ministeriale e rilancia: "Risarcimento solo sulle spese che saranno documentate"

SANTA CESAREA TERME - Dopo la recente sentenza del Consiglio di Stato che ha stabilito un risarcimento alla ditta aggiudicataria dell'appalto del nuovo centro termale, l'Ati Edicolstruzioni, la società "Terme di Santa Cesarea Spa", rappresentata dal proprio legale Ernesto Sticchi Damiani, sottopone alcune precisazioni sia sul caso della rinuncia all'investimento (circa 10milioni di euro, ndr) e sull'esito della vicenda giudiziaria.

La scelta della società termale di rinunciare all’investimento sarebbe stata determinata da una serie di accadimenti che, a partire dai sequestri disposti dall’autorità giudiziaria sul complesso e fino alla decisione del Ministero dello Sviluppo economico di sospendere il procedimento finalizzato alla erogazione della somma per sostenere i lavori, hanno imposto la decisione. Il tempo occorso, infatti, non permetteva, a detta della società, di trarre benefici previsti dal finanziamento per lo scopo turistico dell'immobile.

"D’altro canto, è necessario evidenziare - si legge nella nota - che la scelta di rinunziare all’investimento è stata effettuata non senza avere prima tentato di utilizzare le sovvenzioni concesse al fine di realizzare l’investimento su di un altro sito, al fine di salvaguardare non solo l’interesse pubblico alla realizzazione dell’investimento, ma anche l’interesse privato della ditta aggiudicataria, ma tale possibilità è stata negata dal Ministero dello Sviluppo Economico".

Una scelta, dunque, alla luce degli accadimenti, secondo la società, sotto il profilo dell’interesse pubblico, "quanto mai prudente e doverosa", che ha evitato "un danno ancora più grave di quello subito a causa della condanna al risarcimento". Su quest'ultimo punto, si sottolinea come "le cifre apparse sulla stampa in merito agli importi da corrispondere alle società associate nel raggruppamento guidato da Edilcostruzioni Srl appaiono, per molti versi, imprecise e prive di riscontro".

"Vero è - si precisa - che il Consiglio di Stato ha condannato la Società termale al rimborso delle spese vive sopportate dalle ditte in questione ai fini della partecipazione alla gara d’appalto", specificando, però, che queste debbano essere documentate attraverso titoli che attestino l’effettivo esborso di denaro: "Appare chiaro - si evidenzia -, pertanto, che solo all’esito dell’effettiva verifica della documentazione di spesa quietanzata sarà possibile individuare le somme dovute a tale titolo".

"Quanto, infine - si legge -, alla condanna al risarcimento, in favore di Edilcostruzioni Srl e di Tema Srl, del danno da perdita di chances contrattuali, la società termale si riserva di procedere ad una rigorosa verifica dei fatti al fine di appurare, nella prospettiva della eventuale proposizione di un ricorso per revocazione della sentenza, se il Consiglio di Stato non sia incorso in uno o più errori di fatto nell’apprezzamento della vicenda".

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