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Col progetto “Certo” / Rudiae / Via A. Diaz, 41

Olivicoltura, innovazione e tecnologie per difendersi dalla contraffazione

Obiettivo è il supporto al settore all’origine territoriale dell’Evo pugliese: tra i partner Università e l’associazione produttori olivicoli Lecce

LECCE – Tecnologie e innovazione per difendere l’origine dei prodotti e contrastare la contraffazione: l’olivicoltura salentina e pugliese si organizza a propria tutela e per salvaguardare la qualità delle produzioni. È questo il senso dell’iniziativa di domani, venerdì 27 gennaio, alle 10.30, nella sede Apol di Lecce (via Diaz 41), dove si terrà un workshop incentrato su “Certo”, progetto inerente all’applicazione di nuovi metodi di analisi e certificazione a supporto dell’olivicoltura, per la difesa dell’origine territoriale dell’Evo pugliese.

Si tratta di un progetto finanziato dal programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020 Puglia, “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie”: con il supporto dei frantoi e delle Op partner del progetto, verrà definito un database rappresentativo della produzione olivicola regionale, con una mappatura dei profili metabolomici degli oli delle varietà attualmente in produzione, con particolare riferimento alle Dop pugliesi.

Capofila del progetto è Cia Agricoltori Italiani di Puglia, con una serie di qualificatissimi partner, tra i quali Università del Salento, Ciheam Bari, Legacoop Puglia, Op Oliveti Terra di Bari, Apol Associazione produttori olivicoli Lecce, Apo Associazione provinciale olivicoltori di Foggia, Società cooperativa produttori olivi Bitonto, Csqa Certificazioni e oleificio cooperativo Terra di olivi.

Nel mondo, complessivamente, vengono consumati oltre 3 miliardi di chili di olive, solo in Italia – secondo paese produttore dopo la Spagna - ne vengono consumati più di 500 milioni. Il problema è aiutare i consumatori a fare scelte consapevoli che premino la qualità e la salubrità, e non gli oli più economici che spesso offrono minori garanzie di salubrità. Dunque occorre intervenire anche sull’etichettatura e su una metodologia scientifica che valuti e certifichi l’origine geografica degli oli per contrastare il fenomeno della contraffazione. 

Lecce progetto Certo iniziativa

L’applicazione di nuovi metodi di analisi, come la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare e la spettroscopia near infraRed consentiranno di eseguire un’accurata caratterizzazione del prodotto, garantendone l’autenticità su scala molecolare. Tali metodi, saranno di supporto alle moderne metodiche analitiche per il controllo della qualità degli oli, e diventeranno dunque l’elemento di innovazione per le Op olivicole regionali a garanzia di sicurezza, origine e tipicità della produzione regionale. Tutti i dati raccolti saranno implementati in un sistema informativo che andrà ad identificare le caratteristiche tipiche dell’olio prodotto in una determinata zona geografica: un supporto alle politiche commerciali per incrementare la competitività degli oli pugliesi.

Inoltre, le informazioni saranno rese accessibili anche grazie a un’etichetta intelligente basata su QRcode/realtà aumentata per semplificare l’approccio con il consumatore.

Ad aprire l’incontro Benedetto Accogli, presidente di Apol Lecce; a seguire, interverranno Francesco Paolo Fanizzi (professore ordinario Università di Lecce) e Donato Mondelli (amministratore scientifico C.i.h.e.a.m Bari), ad approfondire gli aspetti del progetto attinenti alle tecniche e ai metodi di valorizzazione e certificazione del prodotto. Infine, Matteo Potenza (Csqa) relazionerà riguardo ai sistemi innovativi di tracciabilità ed etichettatura.

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