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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Ospitalità italiana, il marchio a 236 strutture che si sono messe in gioco

Sono alberghi, ristoranti, agriturismi, stabilimenti balneari e campeggi che hanno deciso di mettersi in discussione, sottoponendosi a valutazioni. E come copertina della guida all’ospitalità salentina, è stato scelto un ulivo secolare. Prete: "Ma bisogna far pagare il giusto ai visitatori"

LECCE - Sono 236 le strutture turistiche salentine, tra alberghi, ristoranti, agriturismi, stabilimenti balneari e campeggi, che hanno ricevuto oggi pomeriggio nella sala delle conferenze della Camera di commercio, il marchio “Ospitalità italiana”. Tutte aziende che hanno scelto la qualità come obiettivo da perseguire e che ogni anno decidono di mettersi in discussione sottoponendosi a valutazioni.

Alfredo Prete, presidente dell’ente camerale, sottolinea il fatto che è stato scelto, come copertina della guida all’ospitalità salentina, un ulivo secolare, simbolo del paesaggio e del territorio. “La xylella – afferma Prete – non è solo un problema del settore agricolo, ma anche di quello turistico. Oggi per fare impresa bisogna essere eroi e gli imprenditori turistici, e non solo quelli, non ce la fanno più, a stare appresso alla burocrazia, a inseguire visti e  autorizzazioni varie”.

“Il comparto turistico - continua Prete – potrebbe essere un volano per la crescita dell’ economia del Salento,  una possibile valvola per uscire dalla crisi, ma c’è bisogno che le Amministrazioni Pubbliche, non dico  diano una mano, ma almeno non ostacolino noi imprenditori turistici. Un esempio per tutti: siamo al 6 luglio a stagione turistica iniziata, e le spiagge libere del comune di Lecce non sono state ancora pulite: non è detto che i turisti che arrivano nel Salento vogliano andare ad uno  stabilimento balneare, ma devono poter scegliere di godere del nostro mare su una spiaggia  adeguatamente pulita e ospitale  per offrire loro  sempre il meglio”.

“Il Salento sta vivendo una stagione d’oro – prosegue -, i turisti sono una risorsa per il nostro territorio e non solo per la nostra azienda, ma bisogna fare in modo che ritornino e certamente non torneranno se vendiamo loro un primo piatto, anche se di mare, a 30-35 euro o due lettini e un ombrellone, nel mese di giugno, a 30 euro.  Offriamo dei servizi di qualità, per cui non dobbiamo svendere il nostro prodotto, ma bisogna far pagare il giusto”.

Subito dopo l’intervento del presidente, anche quello del direttore dell’Assri, Angelo Vincenti, il quale ha ricordato come ventitré strutture abbiano ricevuto il marchio ospitalità per la prima volta. Ha poi  sottolineato che è importante in questo momento essere a fianco degli imprenditori e far sentire la Camera di commercio la loro casa, la case delle imprese, dove trovano ascolto e dove possono portare le idee e proposte.

Ha ricordato, inoltre, il progetto “Eccellenze digitali”, promosso da Google e Unioncamere, che si rivolge alle imprese del settore turistico che vogliono avviare un percorso, totalmente gratuito, che consenta loro di muovere i primi passi in chiave digitale. Fino ad aprile 2016 presso la Camera di commercio di Lecce saranno presenti due digitalizzatrici, a disposizione delle imprese del comparto turistico che vogliano affacciarsi sul web.

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