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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

“Il tempo è scaduto”. La protesta dei pensionati contro l’austerity

Cgil, Cisl e Uil in presidio sotto la prefettura. Puntano il dito contro l’assottigliamento delle pensioni, la fine del welfare e la pressione fiscale. La proposta ai Comuni: “Recuperiamo risorse per servizi socio assistenziali”

 

LECCE – Una crisi economica scaricata sulle spalle dei lavoratori. Delle fasce deboli, soprattutto. Ma il tempo,secondo i sindacati, è scaduto: non possono più essere le categorie sociali fragili, gli anziani, i pensionati che percepiscono un salario che si assottiglia sempre di più, a pagare il debito.

Oggi, la giornata nazionale di mobilitazione dei pensionati indetta da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil pensionati, è andata in scena anche a Lecce dove, decine di persone, si sono radunate in sit-in presso la prefettura. Giustizia sociale e uguaglianza per ridare una speranza al Paese: queste le parole d’ordine della protesta che verte sui capisaldi del fisco, che grava prepotentemente sui ceti meno abbienti, del sostegno alle famiglie piegate dalla crisi, sulle risorse da destinare ai servizi socio assistenziali per i non autosufficienti, rivalutando il potere d’acquisto delle pensioni.

La preoccupazione delle tre sigle sindacali per le misure di rigore adottate dal governo Monti cresce di giorno in giorno, senza che i sacrifici imposti siano equamente ripartiti:  “Le nostre richieste sono indirizzate a far ripartire i consumi, lo sviluppo e la crescita del nostro  Paese, – sottolineano i tre segretari locali - a ottenere un fisco più equo, a salvaguardare e incrementare una rete di servizi sociali e sanitari omogenea su tutto il territorio nazionale, a creare nuovi posti di lavoro, a favorire la giustizia e la coesione sociale”.

Se, fin’ora i pensionati hanno svolto un vero ruolo di ammortizzatori sociali, mentre il welfare pubblico veniva affidato alla buona volontà delle famiglie, adesso “le chiacchiere sono a zero”, spiegano i tre sindacati che hanno presentato al prefetto Giuliana Perrotta un documento con proposte unitarie sui temi del fisco e della previdenza.

pensionati-2A livello locale, invece, l’azione dei sindacati è volta a sensibilizzare le amministrazioni comunali destinatarie di una piattaforma provinciale sui bilanci dei comuni, di una la lettera inviata a tutti gli ambiti di zona sull’Adi (assistenza domiciliare integrata), con allegato il Piano per il Sud formulato dal ministero per la Coesione sociale che ha destinato nuove risorse ai servizi di cura degli anziani non autosufficienti.

I dati sui livelli di povertà raggiunti nella sola provincia di Lecce, del resto, non sono incoraggianti:  30mila persone hanno difficoltà a mettere insieme il pranzo e la cena e si rivolgono quotidianamente ai centri Caritas, un centinaio sono i senza tetto, accampati in macchina o per strada, per non parlare dell’emergenza sfratti. “Il Comune di Lecce è stato l’unico a non convocare i sindacati per confrontarsi sull’approvazione del bilancio 2012”, denuncia Ninì De Prezzo, segretario Spi Cgil che punta il dito contro il primo cittadino, Paolo Perrone, tacciato di “insensibilità” rispetto all’emergenza.

I sindacati vorrebbero ottenere una voce nel capitolo bilanci comunali, per recuperare le risorse necessarie ai servizi socio assistenziali, come l’assistenza domiciliare integrata e le strutture di ricovero. Il confronto con i primi cittadini dovrebbe riguardare anche la pressione fiscale dell’Imu, della Tares (tassa rifiuti e servizi), dell’addizionale Irpef oltre che l’attuazione di politiche abitative in grado di contenere l’emergenza sfratti ed il lievitare dei canoni d’affitto.

 

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