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Economia

“Più rispetto per i lavoratori in cassa integrazione”: il monito di Cgil

Centinaia di famiglie, in provincia di Lecce, aspettano l’indennità da mesi. Cgil e Filctem Cgil dopo aver sollecitato il prefetto,ora chiedono l’intervento di tutte le istituzioni. Numerose le delibere dei Comuni del sud Salento

 

LECCE - Centinaia di famiglie, nel Salento, sono appese al filo degli ammortizzatori sociali, erogati con troppo ritardo a causa una burocrazia farraginosa. Così, nonostante le segnalazioni inviate a Roma dalla Prefettura di Lecce, su richiesta dei sindacati Cgil e Filctem Cgil, molti decreti per la cassa integrazione sono ancora fermi, a causa della mancata firma degli stessi da parte del ministero del Lavoro.

I sindacati denunciano una lentezza che, sia pur essa motivata da immaginabili sovraccarichi degli uffici ministeriali, “non è più giustificabile, perché centinaia di lavoratori nella provincia di Lecce vivono ormai ai limiti della sopravvivenza, non sapendo più nemmeno come fare per sostentare la famiglia”.

“Occorre avere più rispetto per la dignità di queste persone che cercano di condurre onestamente la loro esistenza adempiendo, con estremo sacrificio, ai loro doveri di cittadini”, aggiungono i segretari Salvatore Arnesano e Giuseppe Guagnano che rivolgono un appello alle istituzioni, perché si facciano carico di questa situazione e intervengano per trovare al più presto una soluzione che sblocchi l’iter per l’erogazione delle indennità.

“Molte amministrazioni comunali del Sud Salento hanno già approvato delle delibere di giunta in cui segnalano il problema”, spiegano i referenti Cgil e Filctem Cgil che ora chiedono a tutte le forze politiche e istituzionali del territorio, provinciale e regionale, di impegnarsi in questo senso.

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