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Economia Otranto

Porto turistico, frenata all'iter: "L'impatto c'è". La palla passa al Ministero

Autorizzazione ferma, a causa del parere negativo sulla valutazione di incidenza ambientale a tutela dell'habitat naturale protetto. A Roma, venerdì confronto tra istituzioni. Cariddi: "Tutto previsto". Polemica da Nuovi Orizzonti

OTRANTO - Le acque della politica otrantina tornano ad agitarsi, per via di due questioni dalla rilevanza economica per l'indotto territoriale. Si annidano dubbi e nubi intorno al futuro prossimo del Club Med di Otranto, tornato nelle mani di Italia Turismo, soprattutto in riferimento a quanto potrà accadere per volontà degli amministratori dal 2014 in poi. Altra questione dirimente è quella del porto turistico esterno, che torna alle attenzioni del dibattito, con la presa di posizione di Nuovi Orizzonti.

Nel complesso iter autorizzativo dell'infrastruttura, infatti, è arrivata l'ennesima brusca frenata, dal Comitato regionale di valutazione di incidenza ambientale, che ha espresso parere negativo sull'opera, riscontrando un oggettivo impatto. Tecnicamente, una conclusione prevedibile, vista la presenza di un habitat naturale protetto, nella zona in cui ricade l'opera, ma che non conclude il percorso autorizzativo, che si sposta sui tavoli del Ministero dell'Ambiente.

Non fa drammi il sindaco di Otranto, Luciano Cariddi, che specifica: "Siamo all'interno della conferenza dei servizi e sappiamo bene che l'area di riferimento, per la presenza di posidonia, crea un impatto. La conclusione sulla valutazione ambientale era scontata, ma ciò non toglie che, sulla base della normativa europea, l'iter prosegua proprio in virtù della preminenza dell'interesse pubblico".

Il primo cittadino ribadisce che il valore "pubblico" dell'opera sia in due elementi: quello socio-economico, relativo alle ricadute sul territorio, e la questione della sicurezza della navigazione: "Proprio venerdì - chiarisce Cariddi - ho un incontro a Roma per valutare con i tecnici del Ministero le prossime tappe di questo complesso percorso autorizzativo. C'è da dire che la Regione, se avesse voluto caldeggiare il valore strategico dell'infrastruttura, avrebbe potuto assumersi la responsabilità di deroga all'incidenza ambientale. Tuttavia, si è preferito lasciare il compito al Ministero".

Ma sulla questione, le valutazioni dell'associazione "Nuovi Orizzonti" sono differenti, tanto che il presidente dell'associazione, Andrea Conte, in una nota, scrive: "C’è chi da ultimo nella nostra città ha parlato di giustizia ad orologeria, mutuando l’espressione da ben altri – e superiori – contesti, ma forse è il caso di parlare anche di comunicazione selettiva (se non di censura) a proposito del definitivo naufragio dell’ambizioso progetto di realizzazione del Porto turistico esterno nella nostra città".

"Chi ha un po’ di memoria ricorda - commenta Conte - le meravigliose, e fantasiose, immagini che accompagnavano la campagna elettorale dell’attuale maggioranza consiliare, di porti turistici ricchi di allettanti ammiccamenti per nuovi posti di lavoro ed opportunità di investimento immobiliare. Orbene, è il caso di dire, tutto è naufragato, anche l’enorme speculazione edilizia che la stessa, a dire il vero, mal celava. In data 17 gennaio è giunta al Comune di Otranto la notizia della bocciatura del progetto operata dal Comitato regionale di valutazione di incidenza ambientale, qualcuno ne era stato informato? Una bocciatura senza appello, di cui stranamente non si è voluto informare la cittadinanza, come se la notizia non fosse di preminente interesse generale".

Conte chiarisce che il rammarico degli associati per un simile esito è solo "paragonabile allo sdegno che proviamo nei confronti di chi tale progetto non è stato in grado di realizzare, prendendo nuovamente in giro i concittadini a cui aveva carpito la fiducia": "È sicuramente più semplice fare il promoter di eventi folkloristici locali - ribatte -, molto più impegnativo, invece, imprimere nuova linfa vitale all’azione amministrativa comunale, ferma agli anni settanta e primi anni ottanta del secolo scorso".

"Continua - conclude - il depauperamento della città, dopo l’istituzione militare, l’istruzione e la giustizia, tocca l’ingrato compito, ad una associazione di cittadini, annunciare l’ennesimo fallimento: un porto turistico che non vedrà la luce, ma che andrà a riempire il sacco delle promesse elettorali, regolarmente frustrate".  

Alla stessa associazione, Cariddi risponde: "Non c'è stata alcuna bocciatura, tant'è che l'iter procede. A chi gioisce all'ipotesi, perché ha sempre remato contro, pur cercando di non esternare troppo le proprie posizioni impopolari, sento di dire che mi dispiace per lui, ma può stare tranquillo: finché ci sarà questa amministrazione, il progetto del porto resterà una priorità, convinti come siamo della bontà di un'opera attesa da oltre quarant'anni e della possibilità che sia un volano per tutto il territorio".

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