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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Presidio improvviso degli operai di Omfesa. La politica chiamata alla resa dei conti

Una trentina di lavoratori del sito di Trepuzzi hanno bloccato via XXV luglio. Per alcuni gli ammortizzatori sociali sono finiti da tempo, per altri sono in scadenza. I sindacati premono perché, dai parlamentari fino al sindaco, i rappresentanti istituzionali assumano un’iniziativa decisa

LECCE – Con un presidio spontaneo, comunicato ai sindacati all’ultimo momento, un gruppo di lavoratori dell’azienda trepuzzina Omfesa ha bloccato via XXV luglio con la solita conseguente paralisi del traffico cittadino che si verifica in situazioni come quella odierna.

La protesta è andata avanti per due ore circa e si è conclusa quando la delegazione sindacale composta dai segretari di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil ha ottenuto dai funzionari della prefettura la convocazione di un tavolo aperto a tutte le componenti politiche e istituzionali del territorio, a partire dalla deputazione parlamentare per finire al sindaco di Trepuzzi.

La convinzione, che per i lavoratori allo stremo è causa di rabbia, è che solo con una sostanziale iniziativa politica si possa riaccendere la speranza di rimettere in piedi il sito produttivo che si occupava di manutenzione di carrozze ferroviarie e vagoni per merci. Sono circa cento gli operai specializzati vittima di una crisi per certi versi inspiegabile, considerando che anche al momento della chiusura le commesse milionarie da parte di Trenitalia non mancavano.

Sono 35 i lavoratori senza più ammortizzatori sociali già dal febbraio scorso e altri 45 esauriranno il periodo di mobilità fino a febbraio 2016. In 15, infine, sono stati reintegrati dal giudice del lavoro dopo essere stati licenziati ma la sentenza non ha alcun valore pratico perché lo stabilimento è fermo

“Una situazione che non può più essere tollerata – hanno dichiarato Annarita Morea (Fiom), Maurizio Longo (Fim) e Piero Fioretti (Uilm) -. E’ evidente che, in un settore come quello ferroviario che potrebbe essere volano per l'economia del territorio, quello che manca è la volontà politica". Secondo i sindacati è possibile rimettere in attività l’Omfesa se le istituzioni si facessero definitivamente carico della questione attraverso la ricerca di soggetti interessati ad un investimento: le commesse, come si diceva, ci sarebbero e di sicuro c’è la manodopera qualificata. Nessuno tra gli operai ha del resto dimenticato le tante parole spese nell’ultima campagna elettorale, quelle per le elezioni regionali, quando sono circolate ipotesi ottimistiche sulla riapertura dello stabilmento.

Incidente: postina illesa, ma quanta paura.

20151028_105338-3Proprio mentre i rappresentanti sindacali informavano dell’esito dell’incontro in prefettura i lavoratori che attendevano in strada, si è verificato un incidente che per fortuna si è concluso senza conseguenze, ma che per la sua dinamica ha lasciato tutti i presenti col fiato sospeso: una postina è caduta dal suo scooter dopo aver perso il controllo del mezzo, improvvisamente frenato dalla corda bianca che reggeva lo striscione degli operaio, teso da una parte all’altra di via XXV luglio tra un albero e un palo del filobus.

La donna, che evidentemente era stata lasciata passare dagli agenti di polizia locale che deviavano il traffico all’incrocio tra via Garibaldi e viale De Pietro - di solito così avviene per mezzi di servizio -, non si è accorta minimamente dell’ostacolo, anche perché aveva il sole di fronte. È stato il parabrezza dello scooter e neutralizzare il pericolo rappresentato dalla corda, ma la postina è comunque rovinata per terra. Immediatamente soccorsa dagli operai e dagli agenti della Digos presenti, si è rialzata e dopo essersi ripresa dallo spavento ha continuato il suo lavoro, nel sollievo generale.

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