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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Lecce e Taranto, una sinergia vincente per il sistema industriale

E' stato sottoscritto un protocollo d'intesa tra le due associazioni d'industriali che punta a creare un'aggregazione tra i due sistemi imprenditoriali e mira a coinvolgere l'intera regione. Lo scopo: rispondere più efficacemente ai nuovi bisogni

LECCE – Lecce e Taranto, due provincie, una possibile ed importante sinergia. La prima, infatti, è caratterizzata da un tessuto di piccole e medie imprese molto interessante, la seconda può vantare un sistema di grandi imprese e, soprattutto, un apparato logistico utile all’integrazione.

Sulla base di questo presupposto è stato siglato, il 25 luglio scorso, dai vertici di Confindustria Lecce e Taranto un Protocollo d’intesa volto a dare il via, in attuazione della riforma ‘Pesenti’, ad un nuovo livello aggregativo funzionale e geografico che punta a realizzare un modello organizzativo in grado di valorizzare le due realtà territoriali.

La volontà delle due associazioni è pertanto quella di creare un progetto di aggregazione che arricchisca i territori sia sul piano industriale ed imprenditoriale, sia su quello della rappresentanza istituzionale. Ma gli industriali intendono altresì favorire aggregazioni ed alleanze più ampie a livello regionale, in modo da rispondere in maniera sempre più efficace ai bisogni ed alle richieste delle imprese pugliesi.

Intorno al tavolo si sono sedute le due delegazioni: per Lecce, il presidente Piernicola Leone de Castris con Roberto Fatano, Viola Margiotta, Vito Margiotta, Giampiero Rizzo e il direttore Antonio Corvino; per Taranto, il presidente Vincenzo Cesareo con Pierino Chirulli, Luigi De Filippis, Luigi De Francesco, Antonio Galeone, Domenico Nardelli, il direttore Francesco Murgino e il vice direttore Mario Mantovani.

Il progetto, avviato a livello nazionale da Confindustria nel 2013, ha già portato ad una serie di aggregazioni nel panorama associativo che rispondono all’esigenza di ammodernamento del ruolo e della struttura confindustriali, anche in considerazione dei radicali elementi di novità e di criticità del contesto economico e politico italiano ed europeo. La crisi che perdura da sette anni, infatti, i mutamenti della geografia economica globale, i nuovi strumenti di comunicazione e la velocità delle negoziazioni, hanno imposto un momento di riflessione, dal quale dipende anche il futuro del sistema produttivo italiano.

L’obiettivo nazionale è quello di ridefinire le regole dell’associazione per arrivare ad una Confindustria più snella ed al passo coi tempi, capace di reagire tempestivamente al mondo in continua evoluzione, pur continuando a dare voce, consultando e coinvolgendo la base, alle peculiarità settoriali e alle eccellenze produttive territoriali.

“Obiettivo della riforma – spiega il presidente di Confindustria Lecce, Piernicola Leone de Castris - è quello di riaffermare l’associazione come centro di eccellenza del territorio e garantire al contempo la massima rappresentatività e servizi di qualità ed alto profilo. Vogliamo dare alle nostre imprese risposte concrete, rafforzare la rappresentatività nei confronti di enti ed istituzioni, garantire la prossimità territoriale. La riforma ‘Pesenti’ rappresenta, quindi, un’occasione per migliorare e ritrovare l’unità e la forza nell’aggregazione e nella riorganizzazione”.

“Siamo pertanto soddisfatti dell’intesa coi colleghi di Taranto – aggiunge - che va proprio in questa direzione. L’auspicio è che su questo percorso ci si possa trovare, in un futuro non troppo lontano, anche con i colleghi delle altre territoriali pugliesi”.

“Il connubio fra Taranto e Lecce si presenta molto forte e motivato - afferma il presidente di Confindustria Taranto, Vincenzo Cesareo – proprio in virtù delle diversità che caratterizzano le due realtà, costellate da eccellenze imprenditoriali, grandi e piccole, operanti in settori apparentemente distanti. Ma è proprio la molteplicità il valore aggiunto di questi due sistemi, che all'occorrenza possono sostenersi e scambiarsi reciproci vantaggi ed esperienze imprenditoriali, realizzare trasferimenti di know how e discutere sulle rispettive competenze acquisite. Ritengo che con questo progetto di aggregazione si possa raggiungere il duplice obiettivo di andare nella direzione indicata dalla riforma Pesenti e di entrare in anticipo in nuove forme e nuovi modelli organizzativi che la continua trasformazione del nostro tessuto sociale ed economico ci sta già gradualmente imponendo”.

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