rotate-mobile
Martedì, 5 Dicembre 2023
Economia

Saldi di fine stagione, dall'Aduc il vademecum anti-fregatura

L'Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori ha diramato un decalogo, con accorgimenti per non incappare in raggiri durante il periodo dei supersconti. In primis, evitare finte promozioni superiori al 50 per cento

LECCE - Almeno per l'acquisto di capi d'abbigliamento, questo è il periodo più atteso dell'anno. Quello dei saldi. In vista di accattivanti supersconti, che in Puglia partiranno sabato 5 gennaio,  l'Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori ha diramato un vademecum, contenente una serie di accorgimenti anti-fregatura.

Primo fra tutti, apparentemente banale, evitare di fare acquisti prima dell'avvio delle promozioni. Magari, annotare il prezzo dei prodotti, per poi verificare quale percentuale di  sconto sia stata effettivamente applicata durante i saldi.

Non fermarsi al primo negozio che pratica sconti, ma visitarne diversi confrontando i numeri, può essere un altro antidoto anti raggiro, assieme a quello del non lasciarsi ingannare da sconti che superano il 50 per cento del costo iniziale: difficilmente un commerciante ha ricarichi superiori a quella percentuale.

Dall'Aduc arriva anche un?ulteriore raccomandazione: "Ricordate che prezzi tipo 49,90 euro stanno ad indicare dire 50, non 49". Altra regola, diffidare da chi impone il pagamento in contanti, pur avendo esposta la segnalazione della convenzione con un istituto di carte di credito o bancomat: si può chiedere di usufruire di questa forma di pagamento, e in caso di diniego segnalarlo all'istituto di credito, che potrebbe anche annullare la convenzione con quel commerciante.

Consigliabile anche guardare le etichette che riportano la composizione dei tessuti: i prodotti naturali costano di più, quelli sintetici meno. La percentuale di composizione può variare notevolmente e incidere sul costo finale.

I capi d'abbigliamento riportano l'etichetta con le modalità di lavaggio e conviene sempre chiedere conferma al commerciante di quanto indicato: la sua esperienza può servire a prevenire spiacevoli sorprese dopo che si è portato il capo d'abbigliamento in lavanderia: meglio verificare se e' di pura lana vergine o di lana. La seconda lana può essere riciclata, la prima no. Di un capo di cotone chiedere la provenienza: i prodotti provenienti dai Paesi asiatici possono essere trattati con pesticidi o antimuffe che al contatto con la pelle potrebbero provocare allergie.

L'essere pignoli può tornare utile anche nel caso in cui i capi d'abbigliamento siano disponibili in tutte le taglie e colori: a quel punto è molto probabile che non sia merce a saldo, ma immessa sul mercato solo per l'occasione e quindi con un finto prezzo scontato.


Diffidare dei negozi che espongono cartelli come: "La merce venduta non si cambia". Sono previste, infatti,  regole precise del commercio che impongono il cambio della merce non corrispondente a quanto propagandato o perché difettosa.

Il fatto di essere in saldo, non significa che queste regole non siano valide. Ricordarsi che non esiste il diritto di recesso negli acquisti fatti in un esercizio commerciale: per cui se si e' sbagliata la taglia o si e' semplicemente cambiato idea, e' solo la disponibilità del commerciante che può ovviare al problema, ma non c'e' un diritto del consumatore.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Saldi di fine stagione, dall'Aduc il vademecum anti-fregatura

LeccePrima è in caricamento