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Economia

Lavoratori del villaggio senza stipendio, la replica della ditta “Angeli di casa”

Gli addetti alle pulizie e al servizio di portierato lamentano la mancata retribuzione di un'intera stagione di lavoro. Ma l'azienda che ha operato in subappaltato chiarisce la propria posizione, anche in relazione al comunicato del sindacato Cisal

LECCE – In relazione all’articolo pubblicato il 24 settembre la titolare della ditta “Angeli di casa”, tirata in ballo nella vicenda dei mancati pagamenti lamentati dai lavoratori addetti alle pulizie e al portierato di “Camping Torre Rinalda” - struttura ricettiva dell’omonima località del litorale leccese -, ha conferito all’avvocato Simonetta Martano il compito di far valere il diritto di replica. Di seguito il testo inviato in redazione.

Orbene, premesso che la titolare della ditta “Angeli di casa” ha intrattenuto  - ed intrattiene - con i suoi dipendenti rapporti di massima serietà e correttezza, il mancato pagamento delle mensilità in questione lungi dal ricondursi a specifiche volontà della deducente sono da ricondursi, in via esclusiva, all’inadempimento contrattuale di PG76 s.r.l., società che ha subappaltato alla ditta mia rappresentata i lavori di pulizia presso il camping Torre Rinalda”.

Vero è che la società PG76 s.r.l. si è reiteratamente sottratta ai pagamenti richiesti dalla signora Behnke, titolare della ditta in questione, al punto di, al fine di ovviare ai numerosi inadempimenti, chiedere ed ottenere, in forza di un accordo firmato dalle part,  di sostituirsi nei pagamenti nei confronti dei dipendenti. Inutile rimarcare che neppure detto “escamotage” contrattuale ha sortito il successo sperato posto che la PG76 s.r.l. ha continuato a non corrispondere le mensilità.  

A tal riguardo, lungi da quanto affermato nell’articolo in questione, la titolare della ditta mia rappresentata ha portato alla conoscenza dei suoi dipendenti tale situazione attivandosi con gli stessi per ricercare una possibile ed utile soluzione. Per altro verso, il discutibile intervento ed operato del sindacato Cisal e del suo segretario, così ampiamente rimarcato nell’articolo in questione, lungi dall’aver avuto significativo apporto non ha di fatto condotto ad una soluzione della vicenda.

Sotto un profilo attinente alla regolare trattativa sindacale, difatti, occorre precisare che la signora Dana Behnke, titolare della ditta “Angeli di casa” non solo non è stata regolarmente convocata in sede sindacale, non solo non le è stato chiesto di intervenire in sede di composizione della vertenza – come previsto per legge – ma addirittura si è pervenuti a siglare un accordo con i lavoratori attestando,  nel verbale in questione, la presenza della ditta in forza di una delega che di fatto non è mai stata conferita.

Ovvio rimarcare che la signora Dana Behnke, oltre a informare l’Ispettorato del lavoro di Lecce di quanto verificatosi si riserva di agire per ottenere tutela delle proprie  ragioni anche nei confronti delle rappresentanze sindacali intervenute. A tanto aggiungasi la ulteriore e per questo non meno importante circostanza che i lavoratori, nonostante quanto affermato nel verbale di transazione, ad oggi non hanno percepito alcuna somma, sebbene nell’accordo venisse indicato espressamente venerdì 26 settembre quale data di pagamento delle mensilità.

In buona sostanza, tutto quanto affermato nell’articolo pubblicato il 24 settembre 2014, può essere ricondotto alla indiscutibile volontà, anche da parte delle rappresentanze sindacali intervenute, di “gettare fumo negli occhi” e di non affrontare con estrema coscienza e senso di responsabilità la drammatica vicenda dei lavoratori della ditta esponente e della stessa signora Dana Behnke, titolare della “ Angeli di casa” , costretta a subire per via di una esposizione dei fatti incompleta e non veritiera le conseguenze, anche in termini di immagine, di una situazione determinata dall’altrui scorrettezza ed inadempimento contrattuale.

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