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Venerdì, 19 Aprile 2024
Uno dei comparti in crisi

La pandemia ha svuotato le sale cinematografiche: appello dei sindacati

Le restrizioni per il contenimento del contagio da Sars Cov 2 hanno penalizzato duramente le piccole realtà ma anche i multisala: in provincia di Lecce danno lavoro a circa 150 persone

LECCE - Tra i settori più duramente colpiti dalle restrizioni adottate per il contenimento della pandemia negli ultimi due anni c'è anche quello del cinema, inteso soprattutto come luogo fisico di fruizione. Dalle segreterie provinciali di Slc Cgil, FisTel Cisl e Uilcom Uil si leva un grido d'allarme: sono a rischio circa 150 posti di lavoro. 

La crisi ha inevitabilmente investito le piccole realtà, che distribuiscono in genere produzioni indipendenti, ma anche i multisala che spesso ospitano film con grandi budget. I sindacati scrivono nella loro nota che "le misure per fronteggiare la crisi pandemica hanno minato profondamente la sopravvivenza delle aziende del settore, considerato erroneamente non essenziale e poco sicuro, comportando per i lavoratori una riduzione del salario e spingendoli a farsi carico della gestione dello stress che la paura del contagio e le confuse informazioni hanno generato nelle persone. Sono numerosi gli episodi in cui i lavoratori hanno dovuto confrontarsi con cittadini aggressivi o ansiosi, portatori di istanze spesso in contrapposizione tra loro".

Il ritorno graduale alla normalità, favorito anche dall'arrivo delle stagioni più calde, potrebbe non bastare al rilancio di un comparto che ha bisogno da una parte di misure concrete, dall'altra di un indirizzo chiaro in tema di politica culturale: "Le recenti scelte del governo a supporto del settore - recita ancora il comunicato - sono insufficienti ed in assenza di norme che stabiliscano un tempo adeguato di rotazione nei cinema delle pellicole (prima di essere fruibili sulle piattaforme in streaming) questo comparto difficilmente potrà reggere. Ribadiamo che i cinema sono luoghi sicuri. Invitiamo i cittadini a tornare a frequentarli. Chiediamo al governo regionale e nazionale di rafforzare le misure a sostegno del settore e farsi garanti di un’inversione di tendenza, riscrivendo misure che agiscano presso le produzioni e i distributori a garanzia della produzione culturale in un’ottica di miglioramento della condizione sociale delle comunità".

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