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Economia

Sanitaservice fa posto al 118. Nuove assunzioni in vista nell'Asl di Lecce

Da febbraio 46 lavoratori di Ikebana e Meleleo passeranno alle dipendenze dirette della Asl. Usb preme per l'internalizzazione dell'intero servizio che, su varie postazioni, rimane in gestione alle associazioni di volontariato

LECCE – Un'attesa lunga e carica di aspettative, durata quasi due anni. Ma, dal primo febbraio del nuovo anno, anche i lavoratori del servizio 118 entreranno di diritto in Sanitaservice. La società in house, costola dell'azienda sanitaria locale, si prepara quindi alla nuova tornata di internalizzazioni, assumendo 46 unità di personale in forze alle ditte esterne, Meleleo e Ikebana che gestivano le cinque postazioni di Casarano, Ugento, Gallipoli, Scorrano ed Otranto.

Così come stabilito dalla delibera numero 2159 del 27 dicembre 2012 della Asl di lecce, per 15 autisti con livello C del contratto collettivo della sanità privata e 31 soccorritori di livello B, si applicherà la clausola di salvaguardia sociale, che prevede il passaggio nella nuova azienda alle medesime condizioni di partenza. Quindi l'assunzione a tempo indeterminato.

Si tratta di una vittoria annunciata che provoca l'ovvia soddisfazione di quei sindacati, Usb in particolare, che premevano per allargare la platea dei nuovi assunti alle dipendenze dirette della Asl, immediatamente dopo gli affidamenti diretti dei servizi di ausiliariato e portierato, disinfestazione e manutenzione del verde (in un secondo momento) ed infine delle attività informatiche.

"Abbiamo condotto questa battaglia in solitaria, sempre convinti che lo smantellamento della logica degli appalti esterni rappresentasse un vantaggio per i lavoratori. – spiega Gianni Palazzo dell'Unione sindacale di base –. Abbiamo avuto accanto gli stessi dipendenti che hanno condiviso la proposta e l'arrivo del manager Valdo Mellone ai vertici della Asl ha dato un'accellerata a questo processo".

Un nuovo gradino è stato salito, quindi, nonostante la minaccia della "spending review" che ha preso di mira le società a partecipazione pubblica, contro le proteste di chi – conti alla mano – ha sempre rivendicato un risparmio economico delle varie sanitaservice fioccate in tutta la Puglia. Ora, il passo successivo, rimane quello della definizione dei rapporti con le restanti postazioni d'emergenza gestite dalle associazioni di volontariato.

Un problema non secondario e su cui "occorre fare chiarezza", aggiunge il sindacalista, alla luce dei tre licenziamenti avvenuti, il primo ottobre, all'interno di una di queste associazioni: "Emergenza Salento". Sulla vicenda e relativi risvolti, ha voluto indagare proprio il sindacato Ubs che denuncia la mancata applicazione, all'interno dell'Asl di Lecce, di una delibera regionale del 2008 che prevede due possibilità nella gestione del servizio: le associazioni che operano attraverso personale volontario (retribuito quindi con un solo rimborso spese), costano all'azienda sanitaria locale circa 9mila euro al mese. In caso di assunzione a tempo indeterminato di quattro unità, il rimborso quasi raddoppia, arrivando a 17mila euro al mese, spese escluse.

Il licenziamento dei tre operatori, stando al resoconto sindacale, sarebbe stato determinato da un deficit economico dell'associazione. Tuttavia, "una delibera della Asl del 15 novembre presentava fatture di regolare pagamento all'associazione per il mese di ottobre, quando i lavoratori erano già stati mandati a casa", sottolinea Palazzo. Il discorso del sindacalista scorre liscio, senza peli sulla lingua: "Rimane il dubbio che la suddetta associazione continui ad avvalersi di personale volontario, percependo però un rimborso maggiore, come se avesse ancora all'interno quelle unità regolarmente assunte". A causa della mancata applicazione di quella delibera del 2008, in buona sostanza, si continuerebbe ad operare con proroghe di vecchie delibere non aggiornate.

E tutto questo mentre la gara indetta per il nuovo affidamento del servizio sta per essere riproposta: solo una delle associazioni che hanno presentato regolare domanda, infatti, sembrava avere le carte in regola. Usb è rimasta in attesa di un incontro chiarificatore con il direttore generale Mellone. Nel frattempo rilancia la sua proposta che mira a "far piazza pulita" nella confusione: affidare direttamente a Sanitaservice tutte le postazioni del 118, comprese quelle in mano alle associazioni, allargando la platea degli internalizzati agli addetti del servizio di ingegneria clinica ed al personale impiegato nel trasporto dei pazienti oncologici.

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