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Sanitaservice, si lotta ancora per il full time. Presidio presso la Asl

I dipendenti della società in house sono tornati a reclamare il passaggio alle 35 ore settimanali, come già avvenuto a Bari. Problemi anche per il servizio informatico Ced. Palazzo, Usb: "Mellone sta vagliando la nostra proposta. Novità a breve"

LECCE – Il nodo che aggroviglia la matassa di Sanitaservice, quello del passaggio al full time per tutti i dipendenti della società in house salentina, non si è ancora sciolto. Ed i lavoratori, molti dei quali ancora lontani dall’obiettivo delle 35 ore settimanali (obiettivo prefissato fin dagli esordi del processo di internalizzazione del 2010) sono tornati a farsi sentire sotto i portoni della direzione generale della Asl di Lecce. L’occasione è stata offerta dallo sciopero generale, contro le politiche del nuovo governo Renzi, proclamato dall’Unione sindacale di base.

Ma, a Lecce, i guai dei lavoratori nell’ambito dei servizi di pulizia ed ausiliariato sono annosi. La proposta dei sindacalisti Usb è anch’essa datata: affidare formalmente ai dipendenti “internalizzati”, cioè alle dirette dipendenze della Asl, quei servizi cheduomo ed Usb 019-2 in buona parte già svolgono. Di fatto, rammenta il referente Gianni Palazzo, il personale verrebbe frequentemente distratto dalle mansioni di pulizie per andare a colmare le lacune del servizio di ausiliariato, con un riverbero negativo sulla qualità complessiva delle prestazioni.

L’idea del sindacato si è concretizzata nella rivisitazione della metratura del distretto della Asl/ Lecce 2 nel quale esisterebbe una concreta carenza di personale e del numero di ore formalmente affidate. Lo ha ripetuto Gianni Palazzo proprio oggi, durante l’incontro con il direttore generale dell’azienda sanitaria, Valdo Mellone. Il numero uno di via Miglietta pare stia valutando seriamente l’iniziativa e ultimando le verifiche fatte congiuntamente con l’amministratore unico di Sanitaservice, Lorenzo Martello. Già nel corso della prossima settimana la Asl di Lecce dovrebbe inviare all’assessorato regionale alla Sanità la delibera con cui si chiede di procedere in questa direzione.

“Noi ci adopereremo per fare le dovute pressioni a Bari – aggiunge Palazzo – perché l’obiettivo del full time a partire dal 1° luglio ci sembra fattibile. Nel capoluogo regionale, da pochi giorni, tutti i dipendenti sono già passati al regime delle 35 ore settimanali. Dobbiamo agire in fretta anche per scongiurare cambiamenti bruschi di direzione a livello governativo”.duomo ed Usb 016-2

L’altro nodo della questione è dato dalle linee guida regionali sulla sanità che hanno escluso il servizio informatico Ced dalla rosa dei servizi da gestire in housing: in altre parole, il servizio potrebbe essere affidato nuovamente alle ditte esterne ed essere sottratto alla gestione diretta di Sanitaservice. “Ciò significherebbe un ritorno al passato che intendiamo scongiurare – denuncia Palazzo – sia per la qualità del servizio finora reso, sia perché vale la pena ricordare come l’ultimo affidamento alle ditte esterne, precedente al processo di internalizzazione, è tutt’ora al vaglio dell’autorità giudiziaria: l’affidamento è avvenuto, infatti, senza gara pubblica ma tramite procedura negoziata e gli accertamenti circa la sua legittimità paiono essere a buon punto”.

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