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Mercoledì, 27 Settembre 2023
Campagna per la sicurezza

Caldo estivo, Cgil avverte: “Una minaccia per chi lavora all’aperto”

Appello alle imprese per garantire le condizioni necessarie per la sicurezza. L’attività della campagna informativa nei cantieri sarà intensificata. Toma: “Conoscere i propri diritti primo passo per esercitarli”

LECCE -  L’esplosione improvvisa della calura estiva è una minaccia per la salute di chi lavora all’aperto: è quanto sottolinea la Fillea Cgil Lecce, che tutela i diritti dei lavoratori nel settore delle costruzioni, tenendo conto delle migliaia di lavoratori edili in provincia che sono esposti agli effetti del caldo afoso.

Nelle prossime settimane, e per tutto il periodo estivo, il sindacato intensificherà la presenza nei cantieri per informare i lavoratori su come intervenire in caso di colpi di calore e su come prevenirli: “Far rispettare le pause – sottolinea il segretario Luca Toma -, garantire ambienti salubri e, se la temperatura reale o percepita raggiunge o supera i 35°, ricorrere agli strumenti di sostegno al reddito previsti come la cassa integrazione: sono tutti accorgimenti rispetto ai quali l’attenzione del datore di lavoro deve essere massima”.

La Fillea Cgil mette in guardia dai rischi dovuti all’esposizione ad alte temperature: “Tanti lavoratori – spiega Toma - sono preoccupati, ci segnalano situazioni di allarme. Serve uno sforzo comune per consentire loro di lavorare salvaguardando salute e sicurezza. Purtroppo in questo periodo molte aziende hanno fretta di chiudere i cantieri per consegnare le opere. Una molteplicità di motivazioni, dall’approssimarsi della scadenza della fruizione dei bonus edilizi all’aumento dei volumi di traffico veicolare, sono alla base di questo bisogno di velocizzare i lavori, che come sempre si scarica sulle spalle di una platea di lavoratori dall’età media sempre più avanzata, quindi sempre meno capace di sopportare temperature estreme”.

Prendendo un campione rappresentativo di lavoratori edili (quelli iscritti alla Fillea Lecce, che costituiscono circa un terzo dei lavoratori censiti in Cassa Edile), il 52,4 per cento degli operai salentini ha oltre 50 anni (addirittura il 18,6 per cento risulta tra gli over 60). Per tale motivo in estate la Fillea intensificherà la presenza nei cantieri per distribuire materiale informativo: “Conoscere i propri diritti - conclude Toma - è la condizione di partenza per poterli esercitare pienamente. Avere consapevolezza dei rischi che si corrono è il primo passo verso l’obiettivo di formare la cultura del lavoro sicuro”.

Luca Toma

Una grande quantità di studi scientifici associa ai cambiamenti climatici improvvisi (subitanei aumenti o decrementi delle temperature) un aumento della mortalità della popolazione esposta. Gli effetti maggiori si osservano durante ondate di calore di lunga durata (oltre cinque giorni); inoltre si è notato che le ondate di calore di inizio estate hanno un impatto maggiore sulla salute della popolazione. Il calore sottopone infatti l’organismo ad uno stress aggiuntivo per termoregolare il corpo, che sovraccarica il sistema cardiovascolare, con effetti particolari per le persone con malattie croniche o che fanno uso di farmaci.

Molti lavoratori possono essere esposti a temperature ambientali elevate e quindi al rischio di sviluppare disturbi associati al caldo, soprattutto se viene svolta un’attività fisica intensa all’aperto (edilizia, cantieristica stradale, ma anche agricoltura). I gruppi professionali a rischio devono essere informati sulle misure adottate per prevenire gli effetti negativi dell’esposizione al caldo. Oltre a specifiche condizioni e patologie croniche (obesità, malattie cardiovascolari, diabete, ecc.), diversi fattori incidono sullo stress da colpo di calore: temperature dell’aria, umidità, ventilazione, tipo di abbigliamento, livello di attività fisica.

Il Decreto Legislativo 81/08 pone a carico del datore di lavoro diversi obblighi in fatto di valutazione ed eliminazione dei rischi per la salute e la sicurezza. Per quanto concerne il lavoro edile è espressamente previsto che i datori di lavora debbano curare la protezione dei lavoratori contro le influenze atmosferiche che possono compromettere la loro sicurezza e la loro salute. Esistono diverse misure di organizzazione del lavoro che abbattono il rischio del colpo di calore: pause programmate, programmare lavori faticosi nelle ore favorevoli, sospendere i lavori nelle ore più calde anche ricorrendo alla cassa integrazione, garantire la rotazione dei turni, prevedere la disponibilità di acqua potabile.

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