Levata di scudi contro la legge di stabilità. I sindacati si rivolgono ai parlamentari
I sindacati vogliono risposte: "La legge di stabilità va cambiata, produce recessione". Il disagio dei 770 pensionati in Puglia: "Il blocco della rivalutazione taglia il reddito reale delle famiglie". 14 dicembre manifestazioni unitarie in tutte le Regioni
LECCE – Levata di scudi generale contro la legge di stabilità. Insorgono anche i sindacati, tant’è che i segretari di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil hanno inviato un appello ai deputati e ai senatori pugliesi di tutti gli schieramenti per chiedere di modificare la norma. In particolare i referenti regionali, già impegnati in presidi a Roma dal 3 dicembre scorso, hanno deciso di scrivere ai parlamentari eletti in Puglia per chiedere di intervenire, ribadendo la necessità di cambiare la manovra finanziaria del governo e preannunciando la manifestazione unitaria del 14 dicembre prossimo che si svolgerà a Bari, in piazza Prefettura.
Scelte coraggiose: è questo che chiedono i sindacati pugliesi. “Urgono provvedimenti tesi a rilanciare lo sviluppo, a creare nuova e buona occupazione e, nel contempo, agire sulla leva fiscale riducendo le tasse a lavoratori, pensionati e imprese”, scrivono Giuseppe Spadaro (Spi), Emanuele Castrignanò (Fnp) e Rocco Matarozzo (Uilp).
“I pensionati in Puglia sono oltre 770 mila – aggiungono - il blocco della rivalutazione taglia di fatto il reddito reale di gran parte delle famiglie, proiettate sempre più verso la soglia di povertà”. E per quanto riguarda i pensionati, “il sistema di rivalutazione delle pensioni, approvato al Senato, non solo penalizza i pensionati di oggi ma tende allo smantellamento dell’intero sistema previdenziale, con gravi danni per i giovani d’oggi pensionati di domani”.
“Si continua a far cassa con i pensionati - rimarcano Spadaro, Castrignanò e Matarozzo -, mentre crescono disagi, povertà e iniquità nelle scelte, a fronte dei privilegi, degli sprechi, che non vengono minimamente intaccati, e degli scandali che aumentano a vista d’occhio”.
Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil Puglia, appellandosi ai parlamentari pugliesi, ribadiscono quindi la necessità: della difesa del potere d’acquisto delle pensioni, partendo da una più adeguata rivalutazione delle stesse; di interventi mirati ad un welfare equo e solidale; di una legge nazionale sulla non autosufficienza; di provvedimenti atti a garantire il lavoro e l’equità sociale; di riaprire il tavolo del negoziato già deciso con il governo Prodi.
“Sono questi i punti per i quali continuerà la lotta dei pensionati – concludono - . Pensionati che, è bene ribadire, rappresentano gran parte della società italiana, e anche di quella pugliese, che non sono stati ancora privati del diritto di voto”.