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Economia

I dirigenti sindacali premono: "Il contratto nazionale per tutti e senza deroghe"

A margine dello sciopero nazionale e dell'incontro in prefettura, a Lecce, i segretari di Cgil, Cisl e Uil spingono per la riapertura delle trattative

LECCE – Secondo i dati in mano ai sindacati hanno aderito allo sciopero nazionale tra il 25 e il 30 per cento dei dipendenti della grande distribuzione e di quella cooperativa. L’astensione è stata motivata con il mancato rinnovo delle aziende aderenti a Federdistribuzione e Distribuzione Cooperativa, il cui contratto nazionale è ormai scaduto da oltre quattro anni.

A Lecce, sindacati e decine di lavoratori si sono incontrati per un sit-in davanti all’ingresso della prefettura di Lecce, in via XXV Luglio. Una delegazione è stata ricevuta dalla viceprefetto capo di gabinetto, Beatrice Mariano. Al tavolo, insieme con alcuni lavoratori, Daniela Campobasso (segretaria provinciale Filcams-Cgil Lecce), Carmelina Tarantini e Valentina Donno(segretaria generale e segretaria provinciale della Fisascat-Cisl Lecce) e Antonella Perrone (segretaria generale Uiltucs-Uil). Alla rappresentante territoriale del governo è stato consegnato un documento unitario con le rivendicazioni sindacali, affinché intervenga presso il ministro del Lavoro per far riaprire la trattativa per il rinnovo del contratto.

Le dichiarazioni

Per Valentina Fragassi, segretaria generale Cgil Lecce, e Daniela Campobasso, segretaria provinciale della Filcams-Cgil Lecce, “il presidio effettuato oggi sotto la prefettura ha registrato un elemento importante, cioè il principio di solidarietà tra lavoratori. Vi erano infatti presenza anche di lavoratori di imprese aderenti a Confcommercio, e quindi esclusi dalla protesta perché hanno già ottenuto il rinnovo contrattuale. Auspichiamo la ripresa delle trattative su basi più ragionevoli; chiediamo a Federdistribuzione di non proseguire con richieste irricevibili che depotenziano il sistema di tutele all’interno del contratto nazionale. Siamo disponibili alla riapertura del tavolo solo a condizione che si riconosca il valore universale del contratto nazionale senza automatismi, deroghe o decurtazioni del salario, considerato che la non-adesione di Federdistribuzione ha prodotto non solo un danno retributivo ai lavoratori ma anche contributivo. Non si può parlare di ripresa dell’economia se non si mettono i lavoratori nelle condizione di riattivare il proprio potere d’acquisto”.

Antonio Nicolì e Carmelina Tarantini, segretari generali di Cisl Lecce e Fisascat Cisl-Lecce, hanno sottolineato come “al centro delle rivendicazioni sindacali ci sia il rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro, scaduto ormai da 4 anni. Ciò sta comportando un dumping tra lavoratori dello stesso settore, creando una disparità di trattamento economico e normativo. Se un tempo era un privilegio poter lavorare nel commercio, oggi questa è la categoria più bistrattata. Continueremo a lottare per ridare a questi lavoratori la dignità che meritano”.

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