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Economia

Bat Italia non assicura la presenza. Sindacati: "L'incontro al Mise è fondamentale"

La comunicazione sulla possibile assenza al tavolo del 28 marzo, banco di prova di una riconversione zoppicante nell'ex Manifattura di Lecce, spinge Cgil, Cisl e Uil a scrivere una lettera: "Bisogna mantenere gli impegni assunti"

LECCE – Un incontro strategico, che mantiene ancora acceso il lumicino della speranza negli ex lavoratori della Manifattura Tabacchi. Se il programma di riconversione della struttura leccese, dopo la dipartita di Bat Italia dal territorio, ha perso pezzi per strada, non tutto è ancora perduto. Restano da risolvere molte criticità, relative soprattutto ai dipendenti subentrati nell'azienda Hds e già collocati in mobilità, ed il banco di prova delle responsabilità sarà quello del 28 marzo. Data in cui, presso il ministero dello Sviluppo economico, tutti gli attori di questa "riconversione riconvertita" e zoppicante, saranno richiamati all'ordine.

Non a caso, la comunicazione odierna dell'amministratore delegato del colosso britannico delle sigarette, che non assicura la propria presenza per quell'incontro, ha messo in allarme i sindacati già sospettosi riguardo all'intenzione di Bat "di defilarsi pian piano dalla vertenza".

La missiva è intestata a Carucci e firmata dai segretari di Cgil, Cisl, Uil Lecce: "E' con relativa sorpresa che riceviamo la sua ennesima richiesta di rinvio dell’incontro, previsto per il 28 marzo pv. presso il ministero dello Sviluppo economico, attinente all’intero percorso di riconversione della Bat– sito di Lecce. - si legge - Manifestiamo una forte preoccupazione rispetto all’evidenza di una situazione drammatica in cui versano i lavoratori della società Hds, i quali, da oltre due anni, vivono una condizione di costante precarietà lavorativa, a seguito di tre piani industriali presentati e mai attivati".

Le ricordiamo che l’incontro programmato per il 28 presso il Mise, incontro che noi auspichiamo venga mantenuto, ha una rilevanza non trascurabile, atteso che mira a ricomporre gli interessi intorno al tavolo ministeriale, richiamando ciascuno alle proprie specifiche responsabilità in merito ai risultati di una riconversione che, da più parti è stata, a suo tempo, conclamata come esempio di buona prassi industriale, ma che, di fatto, ad oggi, procede zoppicando per un terzo di essa. - proseguono i sindacalisti - Questo, considerate anche le problematiche legate al mancato avvio dell’attività della IP, i cui lavoratori sono tuttora in cassa integrazione ordinaria“.

Pertanto confidiamo vivamente nella presenza dell’azienda da lei rappresentata, azienda che sicuramente si avvale di personalità di alto rilievo, come si addice ad una grande multinazionale. Tale presenza sarebbe il segno della responsabile attenzione dell’azienda Bat verso gli impegni assunti, presso la sede ministeriale, con lo stesso ministero, le parti sociali, le istituzioni locali e soprattutto con i lavoratori e il territorio da voi abbandonato“.

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