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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Cgil replica a muso duro all'azienda: “Prova a strumentalizzare la lotta”

Il sindacato, in merito alla vertenza aperta per 30 addetti al call center, ha replicato all'azienda: "Siamo basiti. Call marketing forse non vuole e non ha mai voluto aprire un confronto con noi"

LECCE – Prosegue il botta e risposta a mezzo stampa tra il sindacato Slc Cgil ed i responsabili dell’azienda Call marketing. La vertenza è ad un punto morto: contro l’ipotesi di trasferimento dalla sede attuale di Acquarica di Lecce verso l’immobile di Acquarica del Capo, ed a causa del mancato accordo tra le parti, i lavoratori hanno scelto di incrociare le braccia, proclamando l’astensione ad oltranza.

Al termine dell’incontro in prefettura, occasione utile al sindacato per chiedere un tavolo di confronto alla presenza degli amministratori aziendali e del responsabile della società Idroservice (che fornisce le commesse), è giunta la dura replica del call center.

Oggi è stata la volta dei segretari di Cgil e della categoria Slc: “Restiamo basiti per quanto dichiarato dal legale di Call marketing a mezzo stampa, atteso che, a tutt'oggi, non è arrivata alle nostre organizzazioni sindacali alcuna convocazione formale, né da parte dell'azienda né da Confindustria. Appare evidente il tentativo di strumentalizzare la lotta dei lavoratori e le loro giuste rivendicazioni, proprio nel momento in cui la prefettura ha deciso di approfondire l'intera vicenda”.

“Appare inoltre evidente – proseguono Salvatore Arnesano e Salvatore Labriola - la difficoltà aziendale nell’ instaurare corrette relazioni sindacali, visto che si delega addirittura a un avvocato il compito di esprimere uno stringato comunicato stampa. Questo a riprova che questa azienda non vuole, e forse non ha mai voluto, aprire un vero confronto con la Cgil e con i lavoratori”.

“La decisione di continuare uno sciopero a oltranza è stata la giusta risposta a chi interpreta il rapporto di lavoro in maniera padronale e non imprenditoriale. La Cgil è sempre disponibile al confronto e resta in attesa di un tavolo negoziale che, a questo punto, solo il prefetto può costruire”, conclude la nota stampa a firma congiunta dei due esponenti sindacali.

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