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Confcommercio, la squadra di Iurlano rintuzza le accuse dopo lo stop al voto

Il Tribunale civile ha emesso un provvedimento cautelare per sospendere le elezioni in programma il 24 e 25 giugno. L'associazione commissariata dal 2016

LECCE - Non ci sta a essere etichettata come "sabotatrice" di Confcommercio Lecce la squadra che si è raccolta attorno alla candidatura di Corrado Iurlano come presidente dell'associazione, da tempo commissariata. Le elezioni erano state fissate per il 24 e 25 giugno, ma il Tribunale civile di Lecce ha emesso in via cautelare un provvedimento di sospensione proprio accogliendo - inaudita altera parte - il provvedimento d'urgenza chiesto da uno dei soci, Valerio Arseni, presidente di Fimaa Confcommercio.

In una conferenza stampa la compagine ha spiegato le proprie ragioni, in risposta alla cordata che sostiene Maurizio Maglio e che, attraverso un comunicato, aveva parlato di uno "sparuto gruppo di soci da oltre due anni sta ponendo in essere una serie di azioni mirate a paralizzare la regolare vita dell’associazione con il chiaro intento di non far svolgere la normale attività associativa ed in particolare impedire l’esercizio democratico del voto ai soci".

Sul punto Arseni ha replicato: "Tale affermazione denota chiaramente quello che è il valore attualmente attribuito al socio all’interno di confcommercio: ovvero un singolo numero che assume rilievo solo allorquando venga convocata una assemblea. Non è possibile ritenere che il solo 51% dei votanti possa governare l’associazione lasciando priva di rappresentanza così come affermato dallo stesso Maglio. Questo significherebbe che il restante 49% non ha la possibilità di poter esprimere la propria opinione e partecipazione all’interno della governance ed è questo quello che succede andando a votare con l’attuale statuto. Non è questo il socio che noi vogliamo in Confcommercio. Ogni associato per noi costituisce un patrimonio straordinario per conoscenza e capacità. Dobbiamo avere il coraggio di renderci autori del cambiamento senza doverlo subire per volontà di altri".

Nella ricostruzione svolta oggi della vicenda associativa che si è aperta dopo le dimissioni del presidente Alfredo Prete alla fine del 2015, nell'abbrivio del suo terzo mandato, del vice presidente Mimmo De Santis e di altri componenti della giunta, un ruolo decisivo lo ha assunto l'assemblea  del febbraio scorso per l'adozione di un nuovo statuto: "Relativamente alle accuse di impedimento dell' assemblea lo invito a rileggere quanto presente sullo stesso sito della Confcommercio Lecce nonché il relativo comunicato stampa diffuso dal commissario Ambrosi ove si afferma cito testualmente che alla luce della eccezionale ed imprevista affluenza nonché per motivi di sicurezza l’assemblea sarebbe stata rinviata in un luogo e a data da destinarsi”. 

La squadra di Maglio si era invece espressa in altri termini: "È piuttosto curioso il fatto che chi ieri alzava barricate per bloccare la modifica dello statuto, oggi la chieda strumentalmente al solo scopo di far sospendere le elezioni che avrebbero dovuto finalmente porre fine a due anni e mezzo di Commissariamento. Assemblea che si sarebbe dovuta svolgere già nello scorso ottobre, poi sospesa per una diffida legale, proveniente sempre dagli stessi, che alla fine si è rivelata priva di fondamento". 

Ad ogni modo, proprio il nodo statutario è tornato al pettine durante la conferenza. Arseni ha messo in evidenza la volontà di perseguire una maggiore rappresentatività dei territori e partecipazione dei soci. Un elemento di perplessità è costituito dalla base elettorale: "I soci in regola erano 724 ma due giorni fa il numero era salito a 980". Per Cosimo Falangone, intervenuto dopo Arseni, "una fetta di soci esce dalla porta, per morosità, ma rientra dalla finestra potendo sanare la propria situazione anche il giorno prima delle elezioni".

In prima fila, accanto a Corrado Iurlano c'era anche Maurizio Pasca, che aveva avanzato la propria disponibilità alla contesa elettorale: "In Maurizio Pasca abbiamo trovato un interlocutore credibile - ha dichiarato il primo - mosso dai nostri stessi ideali pertanto crediamo di poter proseguire insieme condividendo i punti di due programmi molto simili fra loro: è nostro pensiero comune, infatti, che l'associazione debba puntare alla centralità degli imprenditori restituendo loro un ruolo da protagonisti nella guida e nella conduzione di Confcommercio, coinvolgendoli attivamente nell'attività politico-sindacale e che debba altresì sviluppare al suo interno dei processi di controllo e trasparenza nei confronti di tutte le società o gli organi partecipati affinché non siano prerogativa di persone ma che si riconducano agli interessi degli associati. Riteniamo fondamentale la riconquista di quel ruolo sindacale che ha reso l’associazione, negli anni, un punto di riferimento per la difesa e la tutela del commercio e deve continuare ad esserlo. Oltre ad interpretare le esigenze delle imprese, oggi Confcommercio ha il compito di ampliare e migliorare le prospettive di sviluppo, formazione e competitività delle imprese salentine affinché possano confrontarsi ad armi pari con quelle del territorio nazionale ed internazionale".

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