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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Startup e aziende innovative a quota cento. Iniezione di fiducia per l’economia salentina

Dall’ultimo studio reso noto dall’Osservatorio economico risultano 92 le nuove startup e sette le piccole e medie imprese innovative in provincia di Lecce

LECCE - Quasi cento nuove aziende, tra startup e piccole e medie imprese innovative, in provincia di Lecce in base ai dati più recenti legati ad uno studio condotto dall’Osservatorio economico diretto da Davide Stasi. Secondo tale studio risultano 92 le startup in provincia di Lecce e rappresentano un quarto del totale su scala regionale. Sono infatti 385 in Puglia le nuove aziende iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese secondo il quadro fornito dal direttore dell’osservatorio economico. Un dato quello salentino che fa ben sperare nell’innalzamento della  crescita economica anche se la strada per il consolidamento del tessuto imprenditoriale è ancora in affanno. Di contro però le aziende innovative continuano a crescere, a conferma della maggiore vitalità rispetto alle imprese tradizionali.

Nel dettaglio delle nuove startup, riguardo al settore economico, 76  sono quelle che operano nei servizi, dieci nell’industria e artigianato, sei nel commercio. Analizzando invece la loro natura giuridica, 70 sono quelle a responsabilità limitata (srl), 18 quelle a responsabilità limitata semplificata (srls), due le cooperative, una società per azioni, una a responsabilità limitata con unico socio. Per iscriversi nella sezione speciale le startup devono rispettare determinati requisiti: il primo viene rispettato da cinquanta aziende (ovvero il 15 per cento del maggiore tra costi e valore totale della produzione deve riguardare attività di ricerca e sviluppo); il secondo viene osservato da 34 aziende (ovvero il team deve essere formato per 2/3 da personale in possesso di laurea magistrale oppure per 1/3 da dottorandi, dottori di ricerca o laureati con tre anni di esperienza in attività di ricerca certificata); altrettante quelle che rispettano il terzo requisito (ovvero si tratta di un’impresa depositaria o licenziataria di privativa industriale oppure titolare di software registrato). Alle 92 startup salentine vanno ad aggiungersi anche sette piccole e medie imprese innovative, di cui cinque operano nell’industria e artigianato e due nel settore dei servizi. Tutte e sette rispettano il primo requisito, ovvero il 15 per cento del maggiore tra costi e valore totale della produzione riguarda attività di ricerca e sviluppo.

“Le startup rappresentano una grande iniezione di vivacità imprenditoriale che sta investendo tutto il Paese”, spiega il direttore Davide Stasi, “sono ormai necessari nuovi approcci al mercato, al fine di alimentare nuovi business. Il mondo sta affrontando la quarta rivoluzione, ovvero la global-digitalizzazione che sta progressivamente trasformando l’imprenditoria. Anche se l’Italia può sembrare un Paese lento, sotto molti punti di vista, sia per i continui rinvii della politica, sia per gli ostacoli burocratici, sia per una giustizia che procede a passo di lumaca, tanto per citare alcuni fattori, non mancano, però, segnali incoraggianti che lasciano ben sperare per il futuro del paese. Le imprese, infatti, tornano ad investire, soprattutto grazie ai processi innovativi anche in provincia di Lecce”.

Proseguendo nel dettaglio numerico e nell’analisi fornita dall’osservatorio economico delle imprese se si guarda al capitale sociale, emerge che una sola startup ha investito un importo tra 500mila euro e un milione, in tre hanno un capitale tra 50mila a 100mila, in 19 da 10mila a 50mila e in 39 da 5mila a 10mila. Le restanti sono sotto i 5mila euro. Inoltre si registra una presenza femminile “esclusiva” in quattro startup; in dieci, invece, risulta forte (ovvero almeno i 2/3 del capitale e degli amministratori sono donne) e in due è maggioritaria (ovvero almeno la metà del capitale e degli amministratori sono donne). Si registra anche una presenza giovanile esclusiva in 13 startup, in otto risulta forte e in tre è maggioritaria. Presenza di stranieri forte in una startup e in un’altra è maggioritaria. In merito al valore della produzione, in tre aziende il fatturato è compreso tra un milione e i due milioni; in una tra mezzo milione e un milione; in sei tra 100mila e 500mila; in 36 sino a 100mila e nelle restanti è ancora assente, perché non hanno ancora depositato il loro primo bilancio, essendo state costituite nel 2018 oppure perché i dati relativi all’esercizio 2017 non sono ancora disponibili. Infine riguardo alla classe di addetti in una startup sono occupati tra i 20 e i 49 addetti; in un’altra tra i 10 e i 19 addetti; in quattro tra i 5 e i 9 addetti; in trenta sino a 4 addetti e le altre non dispongono di addetti.

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