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Strada regionale 8, Antonio Maniglio contro i "dietrofront" del fuoco amico

Il consigliere Pd a Viale Capruzzi ricorda a chi, all'interno del governo pugliese, ha "cambiato idea" sulla infrastruttura la delibera che nel novembre 2011 chiedeva agli uffici di consegnare i lavori: "Si parla con gli atti"

LECCE - "Nell’ultimo consiglio regionale l’assessore Amati, su mia richiesta, ha fornito una ricostruzione puntuale sull’iter della regionale 8 e sul perché i lavori potevano e possono partire". Introduce così una propria nota sul tema dell'infrastruttura il consigliere regionale del Pd, Antonio Maniglio, che sottolinea come in quella sede nessuno abbia preso la parola e l’insieme del consiglio abbia condiviso la ricostruzione fatta dall’assessore ai lavori pubblici.

"Da qualche settimana, invece - spiega -, è iniziata la sequela dei distinguo, dei mal di pancia, della contrapposizione frontale. Tutto legittimo, sia chiaro; se non fosse per il piccolo particolare che stiamo parlando di un’opera il cui iter e la cui progettazione è iniziata 25 anni fa. Il possibile, come ha detto il presidente Introna, va ricercato. Ma in questi anni ci sono state decine di conferenze e di  co-pianificazione a cui hanno partecipato i soggetti interessati, i comuni interessati si sono espressi,  ci sono tutti i pareri tecnici, si è arrivati all’affidamento dell’appalto per la realizzazione della strada. Tutto ciò può essere cancellato?".

Maniglio manifesta il proprio favore a strade "non invasive che preservino i nostri beni naturali", ma "oggi - evidenzia - chi amministra il denaro pubblico, al punto cui si è arrivati dopo due decenni, si deve porre una sola domanda: se si bloccasse l’opera chi risponderebbe della revoca del finanziamento e, nello stesso tempo, della richiesta di danni che l’azienda assegnataria potrebbe legittimamente avanzare?".

Il consigliere pone una seconda domanda: "Come si risponderebbe alle centinaia di lavoratori che stanno sopravvivendo con 400 euro al mese e chiedono lavoro e a cui tutti, a parole, esprimono solidarietà?". Per questo, secondo Maniglio, ogni appello a trovare soluzioni condivise, dentro la cornice dettata da lunghi 25 anni, è da accogliere, "senza demagogia" e "scaricabarili".

"E ciò - puntualizza - vale soprattutto per gli esponenti del governo regionale visto che la giunta di cui fanno parte, nel novembre 2011 (non un mese fa), approvò una delibera con cui si dava con chiarezza l’indirizzo agli uffici competenti di consegnare i lavori. Ecco, chi governa parla per atti. Chi ha cambiato idea deve solo proporre la revoca di quella delibera, assumendosene –evidentemente- ogni responsabilità".

Sul tema s'inserisce anche la vicepresidente Loredana Capone che dichiara: "La proposta del Presidente Introna di aprire al dialogo e a un nuovo confronto sulla Regionale 8 intervenendo, laddove necessario, con una variante in corso d'opera è di certo una scelta saggia. Alla luce delle tante contestazioni avanzate negli ultimi mesi dalle associazioni professionali e ambientaliste, la Regione non può infatti, non considerare la possibilità di aprire un tavolo di concertazione tra tutte le parti, soprattutto, se la posta in gioco è rendere il progetto della superstrada sempre meno impattante e sempre più efficace e sicuro".

"Prima di poter procedere con qualsiasi variante, però, è ragionevole - precisa - che i lavori abbiano inizio sui tratti non contestati. Ci sono in ballo 55milioni di euro, la sicurezza di una strada su cui sono morte decine di persone e il futuro di centinaia di famiglie. E’ evidente che non si può più aspettare e se il cantiere non sarà aperto immediatamente non si avrà di certo l’opportunità di disporre le più opportune varianti".

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