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Economia

I turisti sciamano in centro come api, ma Lecce emargina le sue marine

Ben oltre il ponte del 2 giugno, la presenza di visitatori è tangibile. Ma il capoluogo dimentica di avere un litorale con delle potenzialità notevoli

LECCE – In un giorno feriale qualunque comitive di turisti sciamano da corso Vittorio Emanuele II verso piazza Sant’Oronzo, quasi senza soluzione di continuità. Sono quasi tutti stranieri, over 60, e seguono disciplinatamente le guide. Viaggiano in pullman e trascorrono spesso solo qualche ora nel capoluogo: passeggiata in città e visita dei gioielli barocchi, magari pranzo nel centro storico e null'altro.

L'afflusso ininterrotto di visitatori è senza dubbio il segno di un processo di destagionalizzazione oramai maturo, ma l’organizzazione dei servizi non è ancora strutturata per valorizzare il potenziale che c'è dietro queste masse indistinte di persone. Il primo esempio è quello del trasporto pubblico: “SalentoinBus” partirà il 15 giugno, tra le sofferenze economiche dell’ente provinciale e le richieste di contributi alla Regione Puglia. Nonostante una domanda sempre in aumento, le istituzioni ancora non hanno voluto e saputo programmare un’azione di sistema per il miglioramento complessivo dell’offerta.

Ancora più singolare la vicenda del trasporto urbano. Se le marine leccesi praticamente non esistono per chi proviene da fuori città, in gran parte dipende dal fatto che nulla si fa per portare i turisti a San Cataldo, Torre Chianca e le altre località. Così il dibattito sullo sviluppo del litorale rimane impantanato sulla questione delle opere pubbliche, dei finanziamenti e dei contenziosi, mentre il tempo scorre e le occasioni per dare respiro al tessuto economico sfumano.

I servizi in spiaggia e la ristorazione, con i negozi di vicinato che ancora sopravvivono, potrebbe girare a buon ritmo se solo si pensasse di coordinare e valorizzare le risorse del pubblico e del privato che già ci sono. Ad esempio, il Comune di Lecce, che è azionista di maggioranza della Sgm, potrebbe decidere di istituire corse ad hoc con partenza dal centro città o dall’ex Foro Boario dove i pullman in arrivo sostano.

Il litorale leccese ospita il parco di Rauccio, mentre a Vernole fa riferimento l’oasi del Wwf delle Cesine: è così difficile organizzare un’escursione, inserire la visita di questi siti naturalistici in un circuito ordinario, ad esempio con un biglietto unico che preveda il trasporto e l'ingresso? Probabilmente no, resta un fatto di volontà politica, di capacità di elevarsi un gradino sopra le beghe di cortile e di fazione per dare un respiro più ampio all’azione amministrativa che se non è in grado di svolgere una funzione di regia nell'interesse generale, non diventa altro che burocrazia. 

L’anno elettorale è di fatto iniziato, lo si nota anche dai movimenti nei bar cittadini, alcuni dei quali sono consueti luoghi di ricevimento per richieste e disbrigo pratiche. Di promesse e proposte ne verranno tante. Fossero anche pratiche e di buon senso, non dispiacerebbe a nessuno.

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