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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Tassa ai turisti, rischio "contagio" dietro l'angolo

Per il presidente della Camera di commercio di Lecce, Prete, "è una pazzia". Il balzello potrebbe essere applicato a effetto domino dai comuni salentini con l'unico scopo di risanare le casse comunali

LECCE - Un turista che fa scalo all'aeroporto di Brindisi e che intende raggiungere Santa Maria di Leuca utilizzando solo mezzi pubblici su gomma, o su rotaie, potrebbe impiegare 16 ore. Possibile? Mezza giornata se allo sfortunato turista dovesse poi saltare pure qualche coincidenza o l'aereo dovesse atterrare con ritardo rispetto agli orari di volo. Welcome to Salento. Sedici ore.

Tempo trascorso per percorrere 106 chilometri (Brindisi-Santa Maria di Leuca) con i bus o a bordo delle Ferrovie Sud-Est che emerge da una inchiesta condotta dalla Camera di commercio di Lecce e che verrà resa nota nei dettagli prossimamente. E poi, come premio consolazione, si preannuncia per il villeggiante e la sua famiglia anche la tassa di soggiorno. A Otranto, a Salve ed a Ugento, cittadine turistiche che dal 1° luglio, a meno di un clamoroso passo indietro dei tre sindaci, applicheranno.

Ma la preoccupazione degli addetti ai lavori è che il dazio da pagare per il soggiorno in una località turistica salentina, potrebbe essere applicato a effetto domino, paradossalmente, anche dagli altri comuni della provincia di Lecce (97). Che vedono nei ricavi della tassa di soggiorno denaro utile per fare quadrare i conti delle già risicate casse comunali a causa dei tagli di trasferimenti statali agli enti locali, nonostante la legge impone che gli introiti del balzello devono essere investiti per il recupero dei beni architettonici. Ma nel Salento è notte fonda. Meglio se il gruzzoletto che lasciano i turisti con la tassa di soggiorno viene utilizzato per pagare i servizi di nettezza urbana, per esempio.

E allora: "La tassa di soggiorno? Una pazzia", taglia corto il presidente dell'Ente camerale di Lecce Alfredo Prete, che questa mattina, insieme ai rappresentanti di Federalberghi, Confcommercio turismo e Confesercenti, ha tenuto una conferenza stampa dove non ha risparmiato critiche sull'applicazione del balzello che sta per essere approvato dai consigli comunali di Otranto, Salve e Ugento. E che coinvolge tutte le strutture ricettiva: dai campeggi ai bad and breakfast, agli hotel a tre, quattro e cinque stelle, con tariffe che vanno, per gli adulti, da 1 euro a 2 euro per giorno.

Il concetto espresso stamani dai rappresentanti delle tre maggiori associazioni di categoria d'altronde è chiaro, ed è tutto nei numeri, pochi ma indicativi: il Pil che produce il comparto di turismo nell'economia salentina non supera il 6%. "E cosa facciamo invece di agevolare il turismo, offrire servizi ai turisti sempre più professionali e competitivi? - si chiede Prete - andiamo ad aggravare i costi dei villeggianti che vengono a trascorrere le vacanze nel Salento".

"Sono contro la tassa di soggiorno, ribadisce il presidente della Camera di commercio - perché pur nascendo come una tassa di scopo, qui inizia ad essere applicata nonostante i comuni hanno una minima rilevanza turistica rispetto al panorama nazionale. A Roma a Firenze o a Venezia noi una volta almeno nella vita ci andremo, ma a Otranto, a Ugento, o addirittura a Salve, scusate se dubito. Spero che i flussi turistici un domani possano essere così importanti anche per queste cittadine, ma ad oggi abbiamo dei numeri di affluenza bassissimi".

"Imposta di soggiorno sbagliata anche nelle premesse per come i sindaci le vogliano applicare.

Mi rivolgo per esempio al sindaco di Otranto Cariddi - aggiunge Prete - che con una parte delle associazioni di categoria ha parlato di dovere coprire i buchi del bilancio dovuti all'aumento della Tarsu. E allora se la premessa è questa, se la tassa di scopo serve a coprire i buchi di bilancio, vuol dire che stiamo parlando proprio di altro".

Prete parla poi dell'importanza di coinvolgere le associazioni di categoria per decisioni così importanti: "Poi ci sono addirittura comuni come quello di Salve che non hanno voluto nemmeno ascoltare le associazioni di categoria, come invece impone la legge. E invece cosa fa il Comune di Salve? In barba alla legge ha deloiberato l'imposta di soggiorno, con una mancanza totale di concertazione. Siamo di fronte ad una politica con p minuscola - tuona Prete - dove vengono dettate delle leggi senza ascoltare gli imprenditori".

Lo slogan anti tassa di soggiorno secondo Prete.

"Il Salento, al contrario di tutti gli altri paesi d'Italia, non applica la tassa di soggiorno". E' questo quello che invece dovremmo comunicare ai vacanzieri - conclude - e invece questo è il territorio dove domani si alzerà il sindaco del comune più piccolo della provincia di Lecce che applicherà la tassa di soggiorno, quindi stiamo comunicando con un messaggio totalmente negativo. Ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità".

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