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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Porto Cesareo

Tonno rosso "proibito": i pescatori sul piede di guerra

I pescatori di Porto Cesareo non ci stanno e proclamano lo stato di agitazione. Non vedono di buon occhio la nuova regolamentazione per l'attività ittica che vieta nel Mediterraneo la pesca del tonno

I pescatori di Porto Cesareo non ci stanno e proclamano lo stato di agitazione. Non vedono di buon occhio la nuova regolamentazione per l'attività ittica che "vieta in tutta l'area del Mediterraneo, la pesca del tonno rosso, limitando l'eventuale pescata ad una percentuale non superiore all'8 per cneto con pesatura che deve necessariamente essere compresa tra 10 e 30 chilogrammi". Un regolamento emanato chiaramente a tutela della specie di pesce, ma che in sostanza contrasta con la legge dello stato Italiano, "che autorizza l'utilizzo di reti dette ferretare, larghe 18 centimetri, usate da gran parte dei piccoli pescatori delle coste joniche ed adriatiche".

E così il presidente del Consiglio comunale di Porto Cesareo Eugenio Sambati ha convocato per domani alle 15 l'assise cittadina per discutere proprio sullo stato di agitazione proclamato nelle scorse ore dai pescatori e la disamina delle problematiche legate alla pesca del tonno giovane con relativi provvedimenti da adottare.

Tutto nasce, come accennato, da una direttiva della Comunita economica europa dello scorso dicembre 2007, nella quale è stato emanato definitivamente il regolamento di disciplina sulla pesca e sul pescato, entrato successivamente in vigore dal 31 gennaio 2008.

Ma dov'è il problema riscontrato dai pescatori? Con questa tipologia di attività di pesca è solitamente probabile, come peraltro già accaduto, che possano facilmente capitare nelle reti tonni di dimensioni e peso superiore a quello autorizzato, con enormi difficoltà di rilascio da parte degli stessi pescatori che utilizzano tecniche artigianali e non attività da multinazionale. Per sostanziare lo stato d'agitazione, al fianco dei pescatori di Porto Cesareo sono scesi in campo il sindaco Vito Foscarini, l'assessore alla Pesca Giuseppe Fanizza e l'intero consiglio comunale, solidale con la categoria che dopo la mucillagine si trova ad affrontare un'altra difficile problematica .

"Il primo passo - spiega Foscarini - è stato quello di incontrare ed ascoltare le valide motivazioni alla base della protesta dei nostri pescatori. Già questo pomeriggio tratteremo l'argomento in consiglio comunale. Con l'ausilio di tutte le forze politiche intendiamo preparare un documento congiunto con il quale chiedere al ministro Paolo De Castro una risoluzione del problema immediata e chiara. Lo stesso provvedimento verrà consegnato personalmente sabato mattina nelle mani del Ministro della Pesca. Con alcuni pullman infatti - conclude Foscarni- una numerosa delegazione di pescatori cesarini, mi accompagnerà in Capitanata, dove incontreremo personalmente il ministro ed al quale chiederemo interventi urgenti ed immediati a tutela della categoria".

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