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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Al via sagra della "Bruschetta", la bistecca dei poveri

Tre giorni di festa a Palmariggi con il pane "bruscatu" e i sapori della tradizione della "cucina del giorno dopo": nelle serate, musiche salentine, narrazioni, miti e il legame profondo con la terra

PALMARIGGI - Il Salento ora più che mai, estremo lembo geografico, è paradossalmente al centro di un "mondo nuovo", dove rivive appieno il mito di Giano Bifronte: terra di accoglienza e di partenza, di tradizioni ataviche e di innovazioni estreme, di perfetta convivenza del sacro con il profano; terra proiettata nel futuro ma, proprio per questo, con le proprie radici ben piantate nel suo passato.

Un passato fatto anche e sicuramente di povertà materiale, ma proprio per questo ricchissimo di cultura e di tradizioni, che rimandano direttamente all'insuperata sapienza dei contadini: si racconta, ad esempio, che in un tempo ormai remoto il pane raffermo o indurito fosse in grado di far diventare i denti "di oro" a chi lo mangiasse, alludendo, forse o anche, alla possibilità di domare l'atavica fame dei nostri progenitori con la promessa di avere come ricompensa quanto di più prezioso la terra fosse in grado di partorire dalle sue viscere.

Oggi, la leggenda dei "denti di oro" non attecchisce più ma resta in eredità il culto per la cucina frugale ma sana, buona ma scarna, povera ma nutriente, denominata la "cucina del giorno dopo": nel Salento, esiste la cultura della cucina del giorno dopo, ed è sul rispetto del e per il pane che rivive la cultura della terra e si rinsaldano vincoli di appartenenza e di amicizia. La bruschetta (o "pane bruscatu"), è, quindi, sicuramente una tra le massime espressioni della "cucina del giorno dopo", essendo considerata da secoli la "bistecca arrosto dei poveri": non a caso modalità di preparazione e bontà del sapore ricordano, in tutto e per tutto, quelli di una buona grigliata di carne.

Ecco allora il senso della "Festa della Bruschetta", che si tiene puntualmente a Palmariggi: far rivivere alle migliaia di avventori e turisti, accolti in una magica atmosfera di simbiosi tra sagra di paese e luogo di culto, il sapore vero ed autentico del pane arrostito, che riporta direttamente alla genuina golosità della "carne dei poveri", accompagnato e condito dagli altri prodotti che rappresentano il vero "oro" della terra salentina.

La manifestazione, che si terrà anche quest'anno nei giorni del 15, 16 e 17 agosto nell'irripetibile paesaggio collinare del Santuario di Montevergine, è curata dall'Associazione "Mons Jovis" di Palmariggi che da 3 anni ha completamente rivoluzionato la festa, facendosi promotrice del "sapere dei sapori" della tradizione salentina: ovvero, solo piatti a km 0, con bruschette, formaggi, carni, olio e verdure rigorosamente prodotti dagli agricoltori o dagli artigiani locali.

In un contesto di tradizione contadina, non può mancare il richiamo ancestrale della massima espressione musicale salentina: la pizzica. Quest'anno, infatti, le tre serate saranno sottolineate dalle note di tre gruppi musicali tra i più impegnati nella diffusione della musica tradizionale salentina: si esibiranno, infatti, "I Briganti di Terra d'Otranto" il 15 agosto, il gruppo "Mute Terre" il 16 agosto, e chiuderanno il 17 agosto "I Scianari".

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