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Venerdì, 29 Marzo 2024
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"Alba dei Popoli": per l'assessore bilancio positivo

Salvatore Sindaco, sottolinea il successo dell'ultima edizione della rassegna: "Soddisfatti di aver dato un prodotto di qualità". Unica nota dolente: i locali chiusi nelle feste"

OTRANTO - Un'alba dei Popoli davvero riuscita. La sensazione a pochi giorni dalla chiusura della rassegna culturale e di spettacolo di fine anno di Otranto è quella di un'edizione da archiviare come un successo ampiamente riconosciuto: non fa mistero della propria soddisfazione l'assessore allo spettacolo del comune, Salvatore Sindaco, che ha provato a tracciare un bilancio: "È stata un'edizione riuscita per qualità e partecipazione - ha dichiarato - che ha ricevuto grandi consensi non solo tra i nostri concittadini, ma anche da parte dei tantissimi turisti presenti in città".

Per l'assessore il merito della manifestazione è stato quello di essersi riappropriata dell'originario spirito grazie alla tipologia degli eventi, tornando ad essere una festa dell'accoglienza e della fratellanza: "Straordinario - ha affermato - è stato il concerto di fine anno di Giuliano Palma che ha coinvolto, con i suoi ritmi, varie generazioni. Molto apprezzato, inoltre, l'evento che si è tenuto al Faro Palascia nell'attesa del primo raggio di sole dell'anno nuovo dove Don Pasta ha raccontato i sentimenti più profondi, più intimi di chi affronta l'incognita del mare alla ricerca di una nuova patria che possa garantirgli un futuro migliore; il tutto accompagnato da proiezioni sulle bellezze del nostro ambiente volte a sensibilizzarne la tutela".

"Trascinante - prosegue Sindaco - è stato il concerto di Goran Bregovic, che con la sua band multietnica, ci ha regalato una serata indimenticabile, per non parlare poi dell'emozione che ci hanno dato in varie circostanze gli oltre 40 giovani otrantini (Tamburellisti di Otranto) con le loro percussioni".

L'assessore ha ringraziato, in un incontro di bilancio della rassegna, tutti coloro che hanno partecipato offrendo importanti momenti di intrattenimento e svago: "Siamo molto soddisfatti - precisa - di aver potuto offrire un prodotto di qualità. Questo è l'intento principale dell'attuale amministrazione. Ciò ha permesso agli operatori delle strutture ricettive locali e dell'interland di registrare il tutto esaurito per diversi giorni, grazie anche ad un'oculata e anticipata promozione della rassegna".

L'assessore sottolinea "l'effetto trainante" della manifestazione, che, nel periodo natalizio, con particolare riferimento alla notte di Capodanno, trasforma Otranto nel punto di riferimento per tutto il Salento. In effetti, ottima è stata la risposta della gente, che è arrivata in piazza, dando la chiara conferma di un dato: se si organizza qualcosa d'interessante, il successo è assicurato.

Ma qualche nota stonata, però, non è mancata neanche quest'anno: molti locali del centro storico, nonostante l'incredibile afflusso dei giorni di inizio d'anno sono rimasti completamente chiusi. Appare inspiegabile che in una città turistica, che punta alla destagionalizzazione, e con un comune che mette tutti nelle condizioni di poter lavorare al meglio, proprio chi dovrebbe approfittare di questa occasione, dà buca.

Eppure, Otranto è piena di gente e di operatori del settore, che si lamentano della totale assenza di attività, che richiamino la gente: quando poi, però, ci sono le condizioni ambientali permettono di lavorare al meglio, i fatti dicono altro. Il turismo e la crescita del territorio non si aiutano con locali chiusi persino il primo giorno dell'anno. E forse l'Alba dei Popoli potrebbe segnare anche il tramonto di licenze facili per chi nei fatti continua a pensare ad una città, poggiata sulla rendita dei soli guadagni estivi.

Del resto, poi non ci si può neanche compatire se per oltre 300 giorni l'anno Otranto si trasforma in una sorta di dormitorio sul mare: basta fare un giro serale, per scoprire che i locali solitamente aperti sul territorio si contano sulle dita delle mani. Ma una buona notizia filtra in queste ore: il sindaco starebbe pensando ad una misura, che imponga ai locali l'apertura, per non incorrere nel ritiro delle licenze. È un buon inizio.

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