Cena biblica nella parrocchia San Massimiliano Kolbe
Cena biblica presso la parrocchia San Massimiliano Kolbe domenica 24 febbraio ore 19,dal titolo: “Il sapore della storia che salva”: ogni portata rimanda a brani delle Sacre Scritture.
Un’occasione per rileggere – a tavola – alcuni brani delle Sacre Scritture e riscoprire il gusto intenso e vero della storia della salvezza, la gioia di essere amati e nutriti dal Signore della vita.
“Le amicizie vere hanno nella tavola uno dei luoghi fondamentali". Patti e alleanze, matrimoni e affetti, spesso sono stati dichiarati davanti a una saporita vivanda e un vino profumato. Anche la Bibbia, che racconta la storia delle storie, l’amicizia tra Dio e gli uomini, non sfugge e questa consuetudine e per questo, sorprendentemente, è ricca di piatti, ricette ed episodi gustosi. L’uomo offre cibi e sacrifici a Dio, lo ospita a tavola, accetta e si nutre di quanto "Dio stesso prepara per lui”.
Ogni portata, preparata con le materie prime
avrà un preciso riferimento biblico.
Ecco allora la trota alla cannella con fave e miglio (Lc 5,1-11), la minestra di lenticchie rosse di Giacobbe (Ge 25, 29-34), erbe amare e pistacchi (Es 12, 1-11), l’armonia dei sette sapori della terra promessa (Dt 8, 6-10). Nulla è lasciato al caso, persino il pane: focaccia di Sarepta (1Re 17, 8-16), pane del deserto: pane d’orzo.
Il Parroco,don Antonio Murrone guiderà la cena accompagnando le diverse portate con letture, aneddoti sul sacro e notizie sulla "cultura ebraica dell’epoca”.
Recuperare alcune ricette ispirate o descritte dalla Bibbia è, quantomeno, curioso. Si tratta di piatti semplici, preparati con gli ingredienti che si avevano a disposizione in quell’epoca. Il legame più originale, però, è quello con le vicende bibliche che descrivono.
Spesso il cibo è veicolo di altri messaggi e di un legame profondo, tra l’uomo e la sfera del divino.
Ogni ricetta è corredata dal brano biblico di riferimento,per comprendere le molteplici sfaccettature della sacra scrittura, attraverso il cibo.
Il desiderio è quello di offrire un momento di riflessione prima, durante o dopo l’assunzione del cibo, facendo diventare la cena biblica un’occasione per introdurre i commensali, in questa dimensione particolare che evidenzia il rapporto tra cibo e Sacra Scrittura. La Parola di Dio si fa «cena» di speranza.