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Giovedì, 28 Marzo 2024
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“Notte di sangue con paillettes”: un giallo da risolvere a tavola

L’appuntamento è per sabato prossimo, 14 ottobre, a Galugnano. Un assassinio da risolvere coi propri commensali, tra buon cibo e bravi attori

GALUGNANO – (San Donato di Lecce) - Intrighi, passioni, giochi di potere, bugie, tradimenti e un delitto da risolvere. C'è tutto questo nella serata che il 14 ottobre trasformerà l'agriturismo “Il Rifugio” a Galugnano in una piccola “Cabot Cove”, dove sarà messo in scena un omicidio e ciascun commensale, durante la cena, indosserà i panni di Jessica Fletcher, la nota signora in giallo del piccolo schermo. “Notte di sangue e paillettes” è questo il titolo del copione scritto dalla giornalista Veronica Valente che sarà interpretato da “Leleste” & “Glialtri”, gruppo emergente di attori già premiati al Teatramu 2017, il festival del teatro popolare.

Ogni tavolo diventerà un'equipe di investigatori e quello che riuscirà a risolvere il caso, smascherando l'assassino prima degli altri e individuando movente e arma del delitto, si aggiudicherà un premio. La serata sarà allietata da buon cibo, prodotti locali tipici e genuini offerti dall'agriturismo, in un contesto familiare e accogliente. L'evento ha un costo di 22 euro, comprensivo di cena a menu fisso e spettacolo. “Leleste”  un sodalizio tra due attrici, due improvvisatrici: Eleonora Loche e Stefania Semeraro. A loro piace osservare e annusare la vita che passa sotto i lori nasi, mettendo in scena storie e personaggi mai visti, storie e personaggi deliranti e divertenti, storie e personaggi che rapiranno lo spettatore per condurlo nelle trame e nelle emozioni più vere, storie senza copione, storie totalmente improvvisate.

“Glialtri” sono composti da uno psicologo, giornalista, ingegneri, agente di vendita. Dietro le quinte sono Guido Scopece, Veronica Valente, Gianpiero Terranova, Fabiana De Santis, Carlo Ballerini e Giuseppe Fusillo, ma sul palco sono Glialtri. Sono personaggi e autori di storie nate sul momento, storie semplici e reali, talvolta fantastiche e surreali, senza un copione. Piccole opere d'arte irripetibili, perché la sceneggiatura si scrive sotto i riflettori. E oggetti e costumi inesistenti prendono forma e colore. Ma non è questa la vera magia. La magia dell'improvvisazione teatrale sono le relazioni, l'apertura verso gli altri. È allenamento del cervello. Sollecitazione. Stimolo, risposta. Velocità. Energia da sprigionare. L'improvvisazione è coro. È dialogo. È monologo. È eloquente silenzio. È riso. È pianto. È un mondo che cattura come una calamita chiunque gli si avvicini. “Glialtri” che stanno lì sul palco a giocare, e chi sta a guardare, ma poi contribuisce a scrivere le storie lanciando gli ingredienti

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