Cecilia Mangini presenta il nuovo film "In viaggio con Cecilia"
La storia del cinema italiano lascia un segno al Dopolavoro di Brindisi. Giovedì 27 febbraio ospite del club è Cecilia Mangini, prima e più importante documentarista italiana del dopoguerra, con il film che segna il suo ritorno alla regia "In viaggio con Cecilia", un percorso tra passato e presente, contraddizioni e speranze nella sua Puglia. A seguire la serata continua con il live firmato The Elephant (start 19.30 - info 3407727328).
Il nuovo film, diretto a quattro mani con Mariangela Barbanente (già regista di "Ferrhotel" e sceneggiatrice, tra gli altri film, de "L'intervallo" di Leonardo Di Costanzo), dopo aver aperto come evento speciale il 54esimo Festival dei Popoli, arriva nelle sale da fine gennaio, con un "tour" che porterà la pellicola e le due autrici nelle principali città italiane.
A quasi quarant'anni dalla sua ultima regia ("La briglia sul collo", 1974), torna dietro alla macchina da presa Cecilia Mangini, una delle figure più significative della storia del cinema italiano: prima donna a girare documentari nel dopoguerra, l'autrice di capolavori come "Ignoti alla città" e "La canta delle marane" ha raccontato dalla fine degli anni Cinquanta alla metà dei Settanta un'Italia divisa tra boom economico e contraddizioni sociali.
Nato nell'estate del 2012, con l'obiettivo di raccontare con un film on the road com'è cambiata la "loro" Puglia (entrambe le registe sono nate a Mola di Bari), "In viaggio con Cecilia" ha da subito voluto intrecciare epoche e luoghi, facendo dialogare le immagini d'archivio con quelle del presente.
In quella stessa estate, un giudice ordinava l'arresto di Emilio Riva, il "padrone" dell'ILVA di Taranto, dichiarando che la città era ostaggio dell'inquinamento che l'acciaieria produce. Il viaggio diventa così l'occasione per confrontarsi con alcune domande che nei decenni passati Cecilia Mangini aveva posto al centro della sua ricerca: come guardare all'industria che riscatta una terra, che la traina fuori dalla sua dimensione arcaica, ma al tempo stesso la pone in un presente crudele e contraddittorio? Le riposte non possono che essere cercate nelle persone incontrate: prospettive personali e uniche su un tema collettivo che ci mette in discussione oggi come ieri.