Serata di chiusura della sesta edizione di Vive le cinéma
Sabato 18 settembre è la serata di chiusura della sesta edizione di Vive le cinéma - Festival del cinema francese.
Presso il Convitto Palmieri per “ Spazi Aperti della Visione” il talk con Simon d’Exéa in dialogo con Brizia Minerva e Lorenzo Madaro .
Il festival si tiene a Lecce dal 14 a al 18 settembre 2021 , con una selezione dei migliori film del cinema francese contemporaneo, incontri e intersezioni con le altre arti visive in un’esperienza trasversale e dal respiro internazionale.
Vive le cinéma è u n’iniziativa di Apulia Film Commission e Regione Puglia - Assessorato alla Cultura e Turismo, a valere su risorse di bilancio autonomo della Fondazione AFC e risorse regionali del Piano straordinario "Custodiamo la Cultura in Puglia 2021”. Prodotta nell’ambito dell’intervento Apulia Cinefestival Network, ideazione e organizzazione Scirocco Films, in collaborazione con Polo BilioMuseale di Lecce e Museo Castromediano, Provincia di Lecce, Comune di Lecce, corso di laurea in Dams (Discipline delle arti della musica e dello spettacolo) dell’Università del Salento.
Le donne, i giovani, il mondo LGBTQ+, il meltin’pot culturale delle metropoli europee sono tra i protagonisti di questa sesta edizione, negli straordinari film - molti dei quali girati da registe di fama o da promettenti e già premiate professioniste – capaci di donare nuove e profonde prospettive alle grandi questioni del nostro tempo.
Domani, sabato 18 settembre Vive le cinéma 2021 ospita la cerimonia di chiusura , con la premiazione dei film in concorso da parte delle due giurie di studenti del festival (il Dams dell’Università del Salento e il Liceo Palmieri di Lecce).
Le proiezioni si chiudono con “Josep” , atteso lungometraggio di animazione firmato da Aurel .
È la vita avventurosa dell'illustratore catalano Josep Bartolì, che dopo la guerra civile in Spagna scappa in Francia per sfuggire alla dittatura. Insieme a molti altri repubblicani rifugiati, viene mandato in un campo di concentramento. Al di là del filo spinato c’è una guardia francese, Serge, diventano “amici”. Bartolì attraversa il Novecento, sfuggendo alla guerra e alle atrocità per poi ritrovarsi in Messico con Frida Kahlo. Serge, molti anni dopo racconta la storia del suo rapporto con lui al giovane nipote Valentin.
Film pluripremiato , selezionato al Festival di Cannes 2020, il film ha vinto tra gli altri il Premio César (l’Oscar francese) come Miglior film d’animazione, l’European Film Award, il Premio del pubblico e per la miglior sceneggiatura all’Athens International Film Festival, il premio della giuria al Miami Jewish Film Festival.
Aurel
è un illustratore francese nato nel 1980.
Lavora per il quotidiano “
Le Monde”
e per il settimanale satirico “
Le Canard Enchaîné”
. Come fumettista conta una ventina di pubblicazioni, inclusi due fumetti non fiction, “
Clandestino”
e “
La Menuiserie”
.
Nel 2011 ha diretto con Florence Corre il suo primo cortometraggio di animazione, “
Octobre Noir”
. “
Josep”
è il suo primo lungometraggio.
Nel corso della serata, i diretttori artistici di Vive le cinéma Angelo Laudia, Brizia Minerva e Alessandro Valenti daranno il benvenuto a Stefania Rocca , direttrice artistica di OFF Otranto Film Festival che comincia domenica 19 settembre, per un'ideale "passaggio di consegne" tra festival pugliesi, in un'ottica di collaborazione e dialogo tra manifestazioni culturali.
Vive le cinéma 2021
Da martedì 14 a sabato 18 settembre torna a Lecce Vive le cinéma , unico festival del cinema francese del Sud Italia .
La città della pietra dorata, culla del Barocco, ospita una straordinaria selezione di film, cortometraggi e documentari prodotti in Francia, cuore della settima arte in Europa, in un incontro che unisce storia e contemporaneo, appassionati e protagonisti del cinema, artisti e produttori.
Proiezioni, ma anche masterclass di approfondimento, percorsi di formazione sul campo per gli studenti universitari, intersezioni con le altre arti visive in un’esperienza trasversale e dal respiro internazionale. Un’occasione unica che trasforma il tempo del “divertissement” in una fucina creativa che ha già portato, negli anni, a importanti collaborazioni e connessioni, consolidando un vero “patto culturale” tra la Puglia e la Francia.
Due chiostri nel cuore del Barocco
P er la sua sesta edizione, la manifestazione rafforza il legame con l’ Università del Salento : oltre a confermare il percorso di formazione sul campo riservato agli studenti (che prevede, quest’anno, anche l’assegnazione di premio), la manifestazione trova dimora nello splendido chiostro del Rettorato dell’Università del Salento , un luogo simbolo della dedizione alla conoscenza e alla ricerca. Una passione, questa, condivisa anche da Vive le Cinéma, che nel complicato tempo della pandemia sceglie di confermare il proprio impegno per il cinema di qualità (in tutta sicurezza), nonostante le inevitabili difficoltà e restrizioni del momento.
Ad attendere gli spettatori, un’attenta proposta di titoli in lingua originale con sottotitoli in italiano, quasi tutti in anteprima nazionale, molti dei quali premiati o candidati al Premio César, “l'Oscar francese”, e in altri prestigiosi concorsi internazionali, che verranno proiettati sullo schermo allestito nel Chiostro del Rettorato.
Altra location della manifestazione, il chiostro cinquecentesco del Convitto Palmieri (in piazza Carducci), anche questo, storico monumento della cultura a Lecce, presso cui Vive le cinéma torna con le esposizioni e i talk della sezione “Spazi Aperti della Visione”.
La formazione al centro
L’ approfondimento non manca anche in questa edizione, con la masterclass di Luca Bandirali , critico cinematografico, docente di UniSalento, che venerdì 17 settembre alle 18 nel chiostro del Rettorato dialogherà con A ï ssa Ma ï ga , l’ospite di quest’anno.
In un momento di passaggio quale è quello attuale - a un anno e mezzo dall’inizio della pandemia -
in cui il mondo della cultura è chiamato ad ardue sfide, Vive le cinéma sceglie inoltre di abolire i consueti premi e propone, per la prima volta, due premi speciali legati alle attività di formazione sul campo promosse dal festival, che in queste settimane stanno coinvolgendo decine di ragazzi universitari e delle superiori.
Vive le cinéma rafforza ulteriormente, quindi, il suo legame con il territorio a partire dai più giovani, puntando da un lato alla formazione di un pubblico più consapevole, avvicinando i ragazzi al grande schermo e, in particolare, al cinema francese, dall’altro contribuendo a sviluppare le competenze utili a lavorare all’interno di un festival cinematografico.
Per questo, Vive le cinéma sviluppa la relazione, già consolidata, con due importanti realtà formative quali il corso di laurea in Dams - Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo dell’Università del Salento e il Liceo Palmieri di Lecce , affidando per la prima volta agli studenti il ruolo di giurati .
La giuria Dams conta su un gruppo di lavoro già “esperto” (una parte del gruppo ha partecipato a una giuria di studenti alla 78esima Mostra del cinema di Venezia) che fin dalle precedenti edizioni è stato coinvolto attivamente nell’organizzazione, nella comunicazione e nella produzione del festival, integrato allo staff dei volontari.
La seconda giuria è composta invece da studenti del Liceo Palmieri di Lecce, i quali hanno seguito un laboratorio di critica cinematografica nella passata edizione del festival e quest’anno tornano per premiare il loro film.
Infine, altra importante novità del festival è la collaborazione con l’ Accademia della Carità della Fondazione Casa della Carità di Lecce, che permetterà agli ospiti della casa della Carità di vedere i film in programma, partecipando a momenti di confronto e discussione ad hoc.
Spazi Aperti della Visione
Anche quest’anno, Vive le cinéma fa incontrare il cinema con le altre arti visive nella sezione Spazi Aperti della Visione a cura di Lorenzo Madaro e Brizia Minerva .
Presso il Convitto Palmieri dalle 17 alle 22 con ingresso libero fino a esaurimento posti, “ Spazi Aperti della Visione” con protagonisti Simon d’Exéa e Estefanía Peñafiel Loaiza.
Backstage di Simon d’Exéa
Un talk per approfondire il processo creativo e la visione che dà forma a un’opera d’arte.
Un’intervista con i curatori all’artista Simon d’Exéa, che firma la mostra “Backstage” allestita nel chiostro cinquecentesco del Convitto Palmieri.
“ Backstage” indaga il dietro le quinte dell’arte contemporanea, in un racconto ossessivo di immagini che compongono un grande puzzle, quello delle mostre e degli studi degli artisti, luoghi
di creazione e verifica dell’opera d’arte.
Dagli atelier, alle realtà museali quali Villa Medici - Accademia di Francia a Roma, alla Galleria nazionale d’arte moderna, lo sguardo fotografico di Simon d’Exéa rintraccia visioni e suggestioni
legate a idee, display espositivi e immaginari.
Le parole erranti di Estefanía Peñafiel Loaiza
2020, video HD, 12 min. 58 s.
Girato nel 2008 ad Ahmedabad (India), nel luogo di lavoro della famiglia Chitara, il video mostra il processo che porta alla realizzazione dell'opera le parole erranti (las palabras andantes).
Lle parole erranti (disegno a inchiostro su tela) è un lavoro creato in collaborazione con una famiglia di abili artigiani di Ahmedabad (India), la famiglia Chitara, specializzata in una forma d'arte tradizionale conosciuta come Mata Ni Pachedi. Il dipinto è stato reso sulla base delle successive traduzioni di una storia basata su un evento reale che ha avuto luogo in Sud America durante le dittature degli anni '70. Ho sentito questa storia prima in spagnolo, poi l'ho raccontata in inglese a un amico che l'ha ri-raccontata in gujarati alla famiglia. Alla fine del ciclo, la storia è stata 'tradotta' ancora una volta in immagini incorniciate da iscrizioni.
Simon d’Exéa (Parigi, 1983) è uno dei giovani fotografi più apprezzati della scena romana. Dopo aver studiato e lavorato alla Scuola Romana di Fotografia, diventa assistente di Claudio Abate tra il 2005 e il 2011 e in seguito dell’artista Ileana Florescu.
Di pari passo con il suo cammino di ricerca personale, il suo lavoro si concentra sulla documentazione di mostre ed opere, collaborando con numerosi artisti, musei e gallerie romane. Le fotografie di d’Exéa si collegano essenzialmente agli elementi fondanti della sua educazione artistica: spazio, volume e luce.
Estefanía Peñafiel Loaiza è nata nel 1978 a Quito, Ecuador e vive a Parigi dal 2002. Si è laureata all'École National de Beaux-Arts de Paris, ha fatto parte del programma di ricerca La Seine all'ENSBA di Parigi e ha partecipato al programma post-laurea all'ENSBA di Lione. Il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre in Europa e nel mondo.Residente all'Académie de France a Roma - Villa Médicis 2020-2021.
> Per garantire la sicurezza degli spettatori, quest’anno per accedere agli spettacoli è richiesta la prenotazione dei biglietti, acquistabili a un costo di 3 euro il quale dà accesso a uno spettacolo di un corto e un film (mercoledì 15 e giovedì 16 sono previsti due spettacoli, ognuno con la formula corto più film).
> I biglietti sono disponibili su OOOH.EVENTS.
> Nel rispetto della normativa anti-Covid, l’accesso è consentito solo con Green Pass.
> QUI IL PRESS KIT CON LE FOTO DEI FILM IN PROGRAMMA:
https://drive.google.com/drive/folders/1vDsORfvW5xs9WuUDfMUD4kaG4ucdIreW?usp=sharing
Info https://www.vivelecinema-festival.com/