Al Relitto summer bar@ Notte Rebetika di Ferragosto
Quando
Dal 15/08/2014
al 16/08/2014
23:2
Prezzo
Gratis
Altre informazioni
AL RELITTO SUMMERBAR
VENERDI 15 AGOSTO 2014
ARRIVANO GLI EVI EVAN
LA BAND CHE HA INCISO CON VINICIO CAPOSSELA
REBETIKO GYMNASTAS...
UNA SERATA LIVE INDIMENTICABILE !!!!!!
LIVE DI MUSICA REBETIKA GRECA...
UNICA DATA SULLA COSTA ADRIATICA SALENTINA
La Band
degli
Evì
Evàn
La band italo greca Evì Evàn, con base a Roma e ad Atene, è impegnata a diffondere la musica Rebetika
dal 2007 ed è considerata il "riferimento del Rebetiko nel nostro Paese" (da Internazionale, maggio 2012).
E' composta da sette musicisti che, singolarmente o insieme, hanno collaborato con Moni Ovadia al
progetto itinerante Odissea; con Vinicio Capossela; Daniele Sepe; Giorgio Tirabassi; Nour Eddine Fatty e
altri artisti.
Gli spettacoli della band, di cui si sono occupati anche il Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano,
Repubblica, RAI Mediterraneo, Radio Popolare, Radio Onda Rossa, Radio Rai 2, propongono un viaggio
sonoro che si snoda fra Istanbul e Atene; da Smirne a Salonicco. Canzoni di porto e di periferie, d'amore
maledetto, disavventure della vita, passione per musica, vino e narghilè, dove i ritmi dell'allegria si
alternano alle melodie melanconiche.
La band è composta da:
Dimitris Kotsiouros: bouzouki, tzouras, oud
Giorgio Strimpakos: baglamas, voce
Daniele Ercoli: contrabbasso, kaval, cori
Luca Cioffi: darbuka, percussioni a cornice
Emiliano Maiorani: chitarra
Francesca Palombo: fisarmonica, voce
Il
Rebetiko,
cultura
identitaria
dei
greci
C'è un filo rosso che percorre la storia della Grecia del Novecento: la dittatura. Da quella di Metaxas a
quella dei Colonnelli fino all'odierna dittatura dello spread. E poi la diaspora: dalla Katastrofì del 1922,
quando milioni di Greci furono cacciati da Smirne e Istanbul in seguito a una disastrosa guerra con la
Turchia, alle grandi migrazioni che hanno portato a disperdere nel mondo dieci milioni di greci, tanti
quanti vivono nella Madre Patria, fino alle migrazioni dei giovani di oggi ricominciate nella Grecia
devastata dalla crisi.
La musica e la lingua sono state e continuano ad essere il collante potentissimo di un popolo che anche
nel Novecento ha prodotto una cultura di grandezza assoluta, benché poco se ne sappia, soprattutto in
Italia.
In particolare, la musica rebetika, nata con la Katastrofì del 1922, vietata dalla dittatura di Metaxas per i
suoi forti contenuti ribelli, ha rappresentato la colonna sonora identitaria di un popolo perseguitato,
oppresso, sottomesso, eppure dall'anima orgogliosa e ribelle, allergica alle regole. Un popolo sempre
pronto a trasformare la tragedia in danza e ironia, così come, nell'antica Grecia, il quinto e ultimo atto
delle Tragedie doveva sempre essere comico.
Le canzoni rebetike sono storie vere di amore maledetto, disavventure della vita, passione per danza,
vino e narghilè, e trovano espressione in musiche dove i ritmi dell'allegria si alternano alle melodie
melanconiche. Un viaggio che si snoda fra Istanbul e Atene; Smirne e Salonicco, fondendo insieme sonorità
orientali, balcaniche, ebraiche.
Spesso definito come il blues d'Oriente, il Rebetiko è musica di porto e di periferie, di taverne,
emarginazione e ribellione alle regole. E' un lamento per una perdita, ma soprattutto una sfida alle
convenzioni.
Per questo il rebetis è tornato ad essere il ribelle, il guappo e l'anticonformista in cui oggi si identificano
anche le giovani generazioni che alle fabbriche tedesche preferiscono le taverne, il vino, l'amore,
l'hashish e il narghilé. Nell'Atene di oggi, a Salonicco o nella più piccola isola dell'Egeo, non c'è taverna
dove non si suoni e si canti il Rebetiko e dove, dopo la mezzanotte, gli uomini, sospinti dall'ouzo, non si
mettano a danzare assieme ai loro vecchi le antiche danze come il hasapiko in cui ritrovano la propria
storia e l'orgoglio di una cultura che non ha mai smesso di produrre capolavori e che non morirà
nemmeno sotto la dittatura dei mercati finanziari.
START ORE 22.00
INFO TAVOLI 393 8441938 Altro...
VENERDI 15 AGOSTO 2014
ARRIVANO GLI EVI EVAN
LA BAND CHE HA INCISO CON VINICIO CAPOSSELA
REBETIKO GYMNASTAS...
UNA SERATA LIVE INDIMENTICABILE !!!!!!
LIVE DI MUSICA REBETIKA GRECA...
UNICA DATA SULLA COSTA ADRIATICA SALENTINA
La Band
degli
Evì
Evàn
La band italo greca Evì Evàn, con base a Roma e ad Atene, è impegnata a diffondere la musica Rebetika
dal 2007 ed è considerata il "riferimento del Rebetiko nel nostro Paese" (da Internazionale, maggio 2012).
E' composta da sette musicisti che, singolarmente o insieme, hanno collaborato con Moni Ovadia al
progetto itinerante Odissea; con Vinicio Capossela; Daniele Sepe; Giorgio Tirabassi; Nour Eddine Fatty e
altri artisti.
Gli spettacoli della band, di cui si sono occupati anche il Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano,
Repubblica, RAI Mediterraneo, Radio Popolare, Radio Onda Rossa, Radio Rai 2, propongono un viaggio
sonoro che si snoda fra Istanbul e Atene; da Smirne a Salonicco. Canzoni di porto e di periferie, d'amore
maledetto, disavventure della vita, passione per musica, vino e narghilè, dove i ritmi dell'allegria si
alternano alle melodie melanconiche.
La band è composta da:
Dimitris Kotsiouros: bouzouki, tzouras, oud
Giorgio Strimpakos: baglamas, voce
Daniele Ercoli: contrabbasso, kaval, cori
Luca Cioffi: darbuka, percussioni a cornice
Emiliano Maiorani: chitarra
Francesca Palombo: fisarmonica, voce
Il
Rebetiko,
cultura
identitaria
dei
greci
C'è un filo rosso che percorre la storia della Grecia del Novecento: la dittatura. Da quella di Metaxas a
quella dei Colonnelli fino all'odierna dittatura dello spread. E poi la diaspora: dalla Katastrofì del 1922,
quando milioni di Greci furono cacciati da Smirne e Istanbul in seguito a una disastrosa guerra con la
Turchia, alle grandi migrazioni che hanno portato a disperdere nel mondo dieci milioni di greci, tanti
quanti vivono nella Madre Patria, fino alle migrazioni dei giovani di oggi ricominciate nella Grecia
devastata dalla crisi.
La musica e la lingua sono state e continuano ad essere il collante potentissimo di un popolo che anche
nel Novecento ha prodotto una cultura di grandezza assoluta, benché poco se ne sappia, soprattutto in
Italia.
In particolare, la musica rebetika, nata con la Katastrofì del 1922, vietata dalla dittatura di Metaxas per i
suoi forti contenuti ribelli, ha rappresentato la colonna sonora identitaria di un popolo perseguitato,
oppresso, sottomesso, eppure dall'anima orgogliosa e ribelle, allergica alle regole. Un popolo sempre
pronto a trasformare la tragedia in danza e ironia, così come, nell'antica Grecia, il quinto e ultimo atto
delle Tragedie doveva sempre essere comico.
Le canzoni rebetike sono storie vere di amore maledetto, disavventure della vita, passione per danza,
vino e narghilè, e trovano espressione in musiche dove i ritmi dell'allegria si alternano alle melodie
melanconiche. Un viaggio che si snoda fra Istanbul e Atene; Smirne e Salonicco, fondendo insieme sonorità
orientali, balcaniche, ebraiche.
Spesso definito come il blues d'Oriente, il Rebetiko è musica di porto e di periferie, di taverne,
emarginazione e ribellione alle regole. E' un lamento per una perdita, ma soprattutto una sfida alle
convenzioni.
Per questo il rebetis è tornato ad essere il ribelle, il guappo e l'anticonformista in cui oggi si identificano
anche le giovani generazioni che alle fabbriche tedesche preferiscono le taverne, il vino, l'amore,
l'hashish e il narghilé. Nell'Atene di oggi, a Salonicco o nella più piccola isola dell'Egeo, non c'è taverna
dove non si suoni e si canti il Rebetiko e dove, dopo la mezzanotte, gli uomini, sospinti dall'ouzo, non si
mettano a danzare assieme ai loro vecchi le antiche danze come il hasapiko in cui ritrovano la propria
storia e l'orgoglio di una cultura che non ha mai smesso di produrre capolavori e che non morirà
nemmeno sotto la dittatura dei mercati finanziari.
START ORE 22.00
INFO TAVOLI 393 8441938 Altro...