Siamo tutti cannibali: lettura e concerto ispirata a Moby Dick
Dopo il successo degli eventi estivi di Ultimi Fuochi Festival, Ultimi Fuochi Teatro si sposta al chiuso, all’ex mercato coperto di Spongano (LE), per entrare nel vivo della programmazione del progetto Fuochi Comuni, vincitore Luoghi Comuni – iniziativa promossa dalle Politiche Giovanili della Regione Puglia e ARTI e finanziata con risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020e del Fondo Nazionale Politiche Giovanili.
A partire dal 15 settembre, lo spazio nel piccolo Comune in provincia di Lecce è stato abitato da Roberto Magnani, attore del Teatro delle Albe, e dai musicisti Simone Marzocchi e Giacomo Piermatti, uniti in una residenza artistica dedicata al Moby Dick di Herman Melville.
Sabato 19 settembre, alle ore 21 , presso il Centro di Aggregazione Giovanile (ex mercato coperto) in via Pio XII a Spongano (LE), i tre artisti presenteranno al pubblico una prova aperta del lavoro dal titolo “Siamo tutti cannibali”.
In questa lettura/concerto è l’abisso che abita ogni essere umano il vero protagonista. Insieme ai versi demoniaci degli squali risuoneranno le voci del capitano Achab, di Ismaele e di tutto l’equipaggio del Pequod.
“Siamo tutti cannibali” è una personalissima selezione a cura di Roberto Magnani di brani tratti dal capolavoro letterario di Herman Melville che si intrecciano alle musiche originali di Marzocchi (tromba) e Piermatti (contrabbasso).
Durata : 40 min.
L’evento si svolgerà nel rispetto delle norme di prevenzione e contenimento del contagio in vigore.
Biglietto: ---
Prenotazione obbligatoria.
Tel. +39 3881271999
Mail infoultimifuochi@gmail.com
SCHEDA ARTISTICA
SIAMO TUTTI CANNIBALI
di e con Roberto Magnani
liberamente ispirato a Moby Dick di Herman Melville
Musiche originali dal vivo di Giacomo Piermatti (contrabbasso) e Simone Marzocchi (tromba).
“Polvere, polvere, ossa, polvere, scheletrini…
non fai in tempo a voltarti
che è di nuovo tutto pieno di muffa…”
Se il teatro fosse una nave
e la nave fosse tutto quanto il mondo,
io comunque sarei il mozzo.
Destinato a pulire avanti e indietro
Avanti e indietro
tutto il ponte di questa nave,
tutto il palcoscenico di questo teatro,
tutto il patibolo che è questo mondo.
C’è stato un tempo,
C’è stato un tempo che la salvezza da questo mondo
Me la sono andata a cercare nei libri
Ma di tutti i libri che io abbia mai potuto leggere
C’è n’è solo uno che merita il posto d’onore
Il cosi detto libro della vita,
e questo bel libro è Moby Dick!
La storia di Moby Dick è presto detta:
Un equipaggio di quaranta uomini salpa dall’isola di Nuntacket
Per andare a caccia di balene.
A capitanare questa nave, il Pequod,
c’è Achab, ossessionato da una famigerata balena bianca,
che gli ha strappato via una gamba
L’ossessione del capitano Achab,
la sua perversione quasi metafisica
porterà alla distruzione del Pequod e alla morte di tutti i quaranta uomini.
Uno solo rimarrà in vita
E ci racconterà questa storia: Ismaele.
Moby Dick non è solo la storia di un viaggio a balene,
compiuto realmente da Melville,
ma è uno sprofondare nell’Abisso, l’abisso che abita ognuno di noi, come aveva capito benissimo
colui che ce lo ha fatto conoscere
e che porta il merito della prima traduzione in italiano di questo capolavoro,
Cesare Pavese.
Musica. Oscura. Vibrante.
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Martina Resta
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