I Green Grove suonano al Club 84 all'interno di Ojfactory
La jam di oggi si apre con un trio di musicisti, i Green Groove. La serata è il secondo appuntamento settimanale di OJFactory, il palco creativo ideato dall'associazione Otranto Jazz Festival che prevede nelle serate di giovedì e venerdì due jam session di interessante valore artistico.
I Green Groove si sono formati nel 2014 e propongono la loro musica con influenze soprattutto jazz, ma anche pop, rock, latin, funky e blues. Il trio conduce un progetto nato dalla voglia di riarrangiare in chiave diversa pezzi noti e meno noti. Non ci si limita a coverizzare una canzone qui, la si fa propria, la si rende unica.
Line Up:
Giacomo De Rosis (basso elettrico)
Antonio Albanese (batteria)
Maurizio De Giovanni (voce, piano, tastiere, hammond)
Biografie degli artisti.
Giacomo De Rosis Da autodidatta, all'età di 14 anni incomincia a studiare il basso elettrico. Poi unisce gli studi classici sul contrabbasso allo studio di diversi strumenti tra cui bouzouki, chitarra, tromba e percussioni. Musicista e collaboratore del Progetto Mandara dal 2000 al 2006, incide due compilation e un disco "Alatul" a distribuzione nazionale che li fa arrivare al 6° posto della classifica di "Musica" di Repubblica tra i cd consigliati e concorrono al premio "Fuori dal Mucchio". Partecipa a importanti festival nazionali e internazionali. Partecipa a seminari importanti sulla "musica da film e le commedie musicali" tenuti dal M° Armando Trovajoli, e seminari sul contrabbasso tenuti dal M° F. Petracchi. Ha suonato con: Marco Ferradini, Luca Fagella, Serafino, Pentole & Computer (Gennaro De Rosa e Marco Messina dei 99posse) e Peppe Voltarelli "Voleva fare l'artista" (omaggio a Modugno). Ha preso parte al film-documentario "Sotto il cielo di Baghdad" di M. Balsamo e S. Scialotti supervisione Citto Maselli (Il Manifesto, Liberazione, L'unità, Carta). Il film è stato realizzato durante una spedizione di pace a Baghdad. Ha partecipato come musicista alla tragedia teatrale "La lunga notte di Medea" con la regia di G. Cauteruccio. Insegna presso la scuola di musica "Orfeo" di Cosenza e anche privatamente.
Maurizio De Giovanni
Vissuto in una famiglia di musicisti, a 4 anni comincia a scoprire il pianoforte. A 11 anni riceve in regalo una chitarra e scoppia una passione che lo porta a 13 anni a esordire in pubblico Nonostante la giovanissima età, inizia un trascorso di appartenenza R&b Negli anni '60, con Adriano Pappalardo e Four Kents (gruppo americano che esordì in Italia al Festival di Sanremo ) ai primi anni '70 , trasferitosi a Roma si avvicina al rock con gruppi come "Le ore di punta" e "La Spirale", partecipando a importanti eventi a livello internazionale come il Festival di Villa Pamphili. La maturità lo riavvicina al primo amore, il pianoforte. Incontra lo swing con una collaborazione con il Maestro Sante Palumbo, che lo porta ad amare sempre di più le sonorità tradizionali della musica dell'anima, sposandole con concetti del jazz contemporaneo e con le influenze latin. Dopo vari anni come turnista o arrangiatore, ha ripreso dal 2008 il "live" con gli "Old Times Group" con numerosi concerti in Puglia ed un cd live (in realizzazione), abbinando al pianoforte i suoni dell'organo Hammond.
Antonio Albanese
Da autodidatta, inizia la carriera alla fine degli anni '60. All'inizio degli anni '70 si presenta la prima seria opportunità, e si inserisce in una band di 8 elementi denominata Decibel, con la quale assapora le prime vere soddisfazioni, che lo portano da una prima figura dilettantistica a quella di musicista professionista. Una seconda band denominata Punto fermo lo fa crescere professionalmente e, con questa formazione, nel 1978, intraprende una tournèe per l'Italia e la Svizzera col famoso cantante napoletano Aurelio Fierro e tanti concerti. Dopo qualche anno viene scritturato per una serie di concerti con Padre Cionfoli, reduce dal festival di Sanremo, che spaziano dal territorio italiano a quello Greco. La sua professionalità si arricchisce, lavorando come turnista nei primi studi di registrazione a Lecce. Dopo si trasferisce a Roma dove si apre una breve parentesi musicale con Jepy and Jepy, poi inizia a suonare nei locali di Trastevere con una formazione italo-brasiliana. Nel 1982, lascia la capitale per un'avventura artistica in Norvegia, con una band anglo-italiana. Nel 1989, ritornato in Italia, insieme a vecchi amici/colleghi formano una band denominata Piano Terra, con la quale iniziano una tournée nazionale col mitico Edoardo Vianello. Da allora tante e tante altre collaborazioni per spettacoli di vario genere.
Il Club 84 nasce come prosecuzione ideale dell'opera del celeberrimo Pub Underground, locale che a cavallo tra gli anni '80 e '90 fu sede della storia del grande jazz internazionale a Maglie e nel Salento. Le sue mura sono intrise dei ricordi della musica dei più grandi, come Cedar Walton, Enrico Rava, il polistrumentista Howard Johnson, il trombettista Matt Adderly, Lee Brown, Dizzy Gillespie, John Hicks, Rita Marcotulli, Hank Jones, Linda Hopkins, Alice Wood, Michael Carvin, Phil Woods, il vibrafonista Bobby Hutcherson, Paula Bas, Tito Puente, il trombettista Woody Shaw, Jimmy Owens, Red Holloway, Jimmy Cobb, Gary Bartz, Clifford Jordan, George Coleman, Bruce Forman, Lou Donaldson, Tom Harrel. Il Club 84 si trova a Maglie, a due passi dal Duomo, che viene detto anche «chiesa della musica» per la presenza di statue e icone di cherubini musicisti. Se non è destino questo...
Contatti: Club 84, tel.: 0836210205 - 3280550560 - 3807761139