Arte e artigianato, doppia inaugurazione: MaiDE e Antico Telaio Salentino
Save the Date: Domenica 27 marzo, alle ore 17, aprono le porte due nuovi spazi ubicati uno di fronte all’altro, a pochi passi dalla Basilica di Santa Croce, in Piazzetta Riccardi a Lecce, che si veste di arte contemporanea e artigianato, con l’ambizione di dare nuova vita a questo preziosa area cittadina tutta restaurata, quale punto di incontro e scambio per turisti e salentini.
Il primo è MAiDE (al civico 3), uno spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea, che si propone di ospitare artisti internazionali di cultura ebraica e non. Inoltre, sarà luogo per laboratori di pittura ed eventi.
In occasione dell’inaugurazione, MAiDE dà spazio all’artista Adi Kichelmacher, pittrice nata in Israele, che vive e lavora a Roma e le cui opere fanno oggi parte di prestigiose collezioni, conservate, tra l’altro, a Palermo, Torino, Tel Aviv e Gerusalemme.
L’offerta culturale è “doppia”: in esposizione la sua mostra “Le tracce del treno della Vita”, ma anche la gallery delle sue più recenti creazioni di pittura contemporanea.
La mostra “Le tracce del treno della Vita” è dedicata a tutta la famiglia Kichelmacher e, in particolare, alla nonna Esther, a sua sorella Rachel, al nonno Bernard, protagonisti della Storia Novecentesca di vessazioni e persecuzioni contro gli ebrei. Adi ha raccolto questa eredità familiare e l’ha “guardata” con gli occhi d’artista, dandole voce, spazio, memoria.
“La paura di perdere la propria identità, in un luogo in cui ti senti a casa. Ovunque tu vada ci sono tracce del passato che si mescolano con il presente. Come una memoria genetica o un timbro sulla pelle. Il mio collegamento con la Shoah inizia con i miei nonni”, scrive Adi, e aggiunge: ”Ci sono argomenti su cui è molto difficile riflettere, ma è molto importante affrontarli per evitare di conservarli in un cassetto chiuso. Ci sono argomenti che sono privati, personali e ci sono storie che sono di interesse comune. Spero che attraverso il mio lavoro io riesca a trasmettere la mia storia, la nostra storia, il mio dolore e soprattutto il ricordo e la memoria alle future generazioni, perché penso che i ricordi, se diventano arte, non si scorderanno mai”.
Da queste considerazioni è nato un percorso espositivo (già ospitato a Roma e non solo) in cui convivono identità, origini e memorie, che “non scompaiono mai, ti accompagnano per sempre”, come sottolinea l’autrice. “Punto di non ritorno. La notte dei cristalli”, “La mia casa è il mio cappotto”, “Train tracks”, “Indifferenza”, “La fuga”: sono alcune delle creazioni che fondono pittura, collage ed esperienze materiche (dal ferro alla stoffa, da fili di lana alla carta, da specchi a pezzi di rotaie).
Adi, infatti, che è nata in Israele nel 1979, fin da adolescente ha avuto una predilezione per la pittura: le piaceva creare, trasformare, scrivere, fotografare. Molto affascinata dai dipinti di Gustav Klimt, ha creato “emozioni figurative”, una serie di opere sulle donne, influenzate anche dal mondo della moda. Ha disegnato nature morte, paesaggi, sperimentato materiali diversi, anche tessuti, tagliando la tela e cucendola come un vestito. La cucitura è il suo marchio di fabbrica: simboleggia un oggetto, un pensiero, uno stato d’animo e collega passato, presente e futuro. Dopo essersi laureata alla Shenkar University of Tel Aviv in Fashion and textile design, si è trasferita nel 2007 a Roma, dove ha lavorato come stilista e textile designer, creando collezioni di moda, tessuti e accessori. Dal 2016 si dedica completamente alla pittura.
Durante il periodo della pandemia, Adi Kichelmacher, ha realizzato opere che evocano felicità, gioia, allegria, ottimismo, attraverso forme semplici e piene di colori vivaci. Queste opere coloratissime, che varcano anche il confine delle tele di varie dimensioni, per prendere vita in oggetti più disparati (sedie, cubi, mani,...), costituiscono una gallery in esposizione che si può scoprire sempre all’interno di MAiDE. E tutte queste creazioni hanno un obiettivo: trasmettere positività e speranza. Non a caso Adi definisce la sua arte come “Hope Art”. I colori accesi ed esplosivi delle creazioni firmate Kichelmacher, infatti, hanno un effetto dirompente, quasi a smorzare, da un lato, e ad amplificare, dall’altro, il bianco della pietra leccese tutt’intorno.
Insieme a MaiDE, apre i battenti al civico 6 della stessa Piazzetta Riccardi, Antico Telaio Salentino, che si propone quale luogo di tradizione e di memoria, dedicato all’arte antichissima della tessitura.
All’interno dello showroom si potranno trovare manufatti realizzati appositamente da artigiani del Basso Salento con il marchio “Antico Telaio Salentino”. Tra le tante particolarità proposte, anche la riproduzione di Santa Croce al telaio.
L’obiettivo è, tra l’altro, quello di proporre al pubblico l’approccio, direttamente nel cuore del centro storico della città, ad un segmento importantissimo dell’artigianato salentino, quello tessile, che spesso risulta non così conosciuto e apprezzato rispetto alla “sorella” più diffusa, cioè la cartapesta.
E questo è anche il motivo per il quale, all’interno di “Antico Telaio salentino” verranno proposte dimostrazioni e laboratori di tessitura e dell’arte del merletto a tombolo.