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Cultura Guagnano

Brunetti: "Io regista di questo tempio. Profanato"

Immerso nella campagna salentina, in un edificio diventato un tempio dell'arte ma preso di mira dai ladri, vive l' eclettico e versatile artista

Immerso nella campagna salentina, in un edificio diventato un tempio dell'arte, vive un eclettico e versatile artista: Vincent Brunetti. Nato a Guagnano il 3 dicembre 1950, ben presto ha ottenuto grandi soddisfazioni: prima tra tutte la miracolosa guarigione dalla poliomielite grazie alla scoperta di Mariano Orrico della "Lamina Bior", considerata capace di guarire ogni genere di malattia con il principio dell'elettricità statica.

Brunetti è stato artista bohemien a Milano, dove nel 1970 gli è stato conferito l' "Ambrogino d'oro", consegnatogli da Mike Bongiorno, poi ha vissuto esperienze di riflessione durante il suo ritiro spirituale nei trulli di Alberobello, da cui risale il soprannome di Fratello Enzo. La sua arte fu apprezzata e incoraggiata da Giacomo Manzù; fu accolto da Arnaldo Pomodoro nella sua bottega; ha collaborato con Paola Borboni e col poeta Bruno Vilar.

Molti pensano di lui che sia un pittore matto, alcuni lo considerano solo un abile imprenditore, altri lo criticano per aver costruito il suo regno ignorando le leggi, ma tutto questo contribuisce a creare intorno a Vincent un alone di incredibile successo.

"La mia prima mostra, all'età di 21 anni, - racconta l'artista - fu resa possibile dall'intervento di un sacerdote della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, che mi offrì la vecchia sacrestia. Inaspettatamente le mie opere riscossero un grande successo e vendetti moltissimi quadri e fu proprio in quel momento che capii che i miei quadri piacevano alla gente. In quel periodo un amico mi disse che mi considerava un grande artista e che se fossi riuscito a far camminare a braccetto la mia spontaneità artistica all'aspetto commerciale avrei sfondato. Così presi alla lettera quelle parole e tornai nella mia terra per creare un'azienda della bellezza e permettere alla gente di acquistare i miei quadri con prezzi irrisori. Oggi, dopo trent'anni, posso dire che il mio amico aveva ragione, perché pur conservando la mia identità di artista, ho conquistato il cuore della gente a tal punto che vengono da tutto il mondo per acquistare i miei quadri."

L'arte di Vincent prende vita nel suo eremo, situato nella campagna di Guagnano, nascosto tra i vigneti e lontano dal frastuono del mondo. E' un'oasi della tranquillità e della bellezza, in cui ogni minimo particolare è stato dettato dalle improvvise ispirazioni dell'artista.

"Sono il regista di questo tempio - dice l'artista - che coordina il lavoro degli attori per realizzare la mia idea. Ho grandi progetti per questa casa, su cui investo da 13 anni, ma oggi, purtroppo, sono costretto a rallentare i lavori, a causa delle rapine di cui sono stato vittima che mi hanno fatto perdere tutto. Non solo non sono sostenuto dalle autorità, non sono aiutato dal comune, ora anche i privati vengono a farmi questo: stanno cercando di distruggermi, ma non ce la faranno perché la mia vita è protetta da Dio. Il solo pensare un crimine del genere qui dentro, in questo paradiso, vuol dire che voi, lì fuori, siete messi male. Si sono permessi a venire qui dentro, a far perdere l'innocenza a questa casa, davanti a dei bambini, a puntarmi la pistola contro, a me, che ho speso un'intera vita per un ideale, per la mia terra".

"Mi hanno spogliato di tutto - aggiunge - ed ora mi ritrovo a cercare ogni giorno un modo per tirare avanti la giornata e sfamare le bocche dei miei collaboratori e delle loro famiglie. Ma la sera stessa della rapina ho venduto un quadro, e poi ne ho venduti altri: mi sto riscattando e ce la farò! Ma il problema di questa casa non sono i soldi, è la moralità: chi è venuto qui ad oltraggiare questa casa l'ha fatto con la bestialità di un animale, ma, a differenza degli animali che lo fanno per istinto di sopravvivenza, loro lo hanno fatto con la piena consapevolezza del loro gesto. Nessuno sta comprendendo la gravità della situazione: è stata toccata l'arte, il sacrificio, la cultura, ideali ai quali io ho consacrato un'intera vita. Ma io non mi arrenderò neanche di fronte a tutto questo, continuerò ad essere me stesso: un monumento, il figlio dei fiori cercato dall'umanità, il capolavoro della libertà!"

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