Il cammino di San Giacomo: iconografia e culto giacobeo
Il pellegrinaggio è un bisogno insito nel più profondo dell’anima religiosa dell’uomo per la volontà a onorare un luogo già santificato. Il Cristianesimo ne ha consentito la diffusione e la sua evoluzione è avvenuta soprattutto nel Medioevo, producendo la ricerca di reliquie di santi che attualizzavano la presenza di Dio e che assolveva alla funzione di compiere miracoli: il santo rappresentava il potente intercessore presso Dio.
È noto come tre fossero i poli di attrazione per quest’umanità in cammino: innanzitutto Roma, luogo del Martirio dei Santi Pietro e Paolo, Santiago de Compostela, dove l’Apostolo san Giacomo aveva scelto di riposare in pace, e naturalmente Gerusalemme in Terrasanta. A questi si aggiunge una costellazione di altri santuari legati al culto dei testimoni di Dio.
Le vie per Santiago partivano dalla Francia e i percorsi francesi erano poi uniti a quelli del resto dell’Europa. In Italia era nodale la Via Francigena che da Roma portava in Francia. La Via Francigena in realtà è un fascio di strade che nel Medioevo portava i fedeli da Canterbury a Roma e Santa Maria di Leuca da lì a Gerusalemme, lungo direttrici che, attraversando i territori della Puglia, permettevano ai fedeli di raggiungere i porti adriatici d’imbarco verso la Terrasanta. Un itinerario ininterrotto tra Canterbury e Santa Maria di Leuca che s’incrocia con il Cammino di Santiago e prosegue via mare per Gerusalemme, costellato da una miriade di percorsi e santuari minori. In questo contesto la Puglia divenne una terra di frontiera e di passaggio per l’Oriente. Essa è, infatti, un itinerario della storia, una via maestra percorsa in passato da migliaia di pellegrini in viaggio per Roma e Gerusalemme.
Le crociate hanno contribuito in modo determinante allo sviluppo del fenomeno del pellegrinaggio, anche se armato, spostando masse di genti e consentendo la nascita e l’espansione degli ordini monastico cavallereschi sorti a difesa della cristianità.
Questi gli argomenti analizzati nel volume, suddiviso in sei saggi che a fattor comune sviluppano il tema del pellegrinaggio nell’Età antica e nel Medioevo, con particolare riferimento alle mete delle peregrinationes maiores e con grande attenzione al culto giacobeo. In successione, sono esaminati i percorsi pugliesi della Via Francigena del Sud riportando le testimonianze pervenuteci dai viaggiatori medievali che hanno attraversato la regione descrivendone il territorio. Un intero capitolo espone sinteticamente le vicende degli ordini monastico cavallereschi e la presenza delle loro domus e pertinenze in Puglia. L’ultimo capitolo propone un cammino giacobeo itinerante sviluppato in Terra d’Otranto, che si sofferma dove sussiste una qualsiasi testimonianza di devozione al “santo spagnolo”, comprese quelle in cui dove egli è rappresentato nelle scene di Cristo con gli altri Apostoli o associato al culto mariano. Una nuova occasione di riscoperta del fascino del pellegrinaggio e conoscenza del territorio salentino.
Il libro scritto da Francesco De Cillis dal titolo:”Il cammino di San Giacomo Maggiore in Terra d’Otranto. Iconografia e culto giacobeo”, sarà presentato mercoledì 21 luglio alle ore 20.00 nel palazzo Baronale di Caprarica di Lecce, nell’ambito del 6° Festival del Cammino Celeste, che ha l'intento di valorizzare le vie percorse dai pellegrini in viaggio verso Gerusalemme nella Puglia meridionale, con particolare attenzione al percorso che dal porto di Brindisi conduce fino a Santa Maria di Leuca. Il libro è acquistabile su Amazon al prezzo di € 13 nella versione in bianco e nero, di € 25 nella versione a colori.
Francesco De Cillis divulga nell’ambito salentino e pugliese da oltre sette anni temi inerenti alla storia e ai beni culturali, attraverso la pagina Facebook “Oltre l’abbazia di San Nicola di Casole Otranto.