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Cultura

"Castelli in aria" a Copertino: proiezione di "In grazia di dio"

E' la suggestiva corte del Castello di Copertino a fare da cornice alla rassegna cinematografica "Castelli in aria ululì lululà ", evento ospite della settimana della Cultura del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo denominata "Castello in festa"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccePrima

COMUNICATO STAMPA

RASSEGNA CINEMATOGRAFICA

"CASTELLI IN ARIA ululì lululà"

Castello di Copertino - Giovedi 26 giugno 2014 - ore 20.30

Proiezione del Film "IN GRAZIA DI DIO" di Edoardo Winspeare

con la partecipazione straordinaria del regista Edoardo Winspeare e del cast artistico

E' la suggestiva corte del Castello di Copertino a fare da cornice alla rassegna cinematografica "Castelli in aria ululì lululà ", evento ospite della settimana della Cultura del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo denominata "Castello in festa". Il 23, 24, 26 e 27 giugno, il cortile del castello si trasformerà in una originale sala cinematografica, ospitando tra le sue mura intrise di storia e magia, sotto un suggestivo cielo stellato, le opere di numerosi registi pugliesi, molti dei quali insigniti di premi e riconoscimenti, sia nazionali che internazionali. Tra questi, l'ultima fatica del regista salentino Edoardo Winspeare, "In grazia di Dio", che verrà proiettata nella serata del 26 giugno, promossa e fortemente voluta dall'associazione culturale "Comunità e Progresso". Lo stesso regista sarà presente, unitamente al cast artistico e delizierà i presenti con aneddoti e retroscena del film durante la sua realizzazione. Occasione unica per conversare di cinema e di arte a trecentosessanta gradi. Per questo l'associazione culturale Comunità e Progresso, per bocca del suo presidente, Avv. Luigi Sangiorgi, intende pubblicamente ringraziare Edoardo Winspeare oltre al cast, per aver accolto, tutti, con straordinario entusiasmo e forte sensibilità artistica, l'invito rivolto, nell'auspicio che detta iniziativa possa rappresentare solo l'inizio di un percorso che conduca una comunità civile come quella di Copertino a dotarsi al più presto di un cinema e di un teatro stabili. Quella narrata dal regista è una storia del nostro tempo, ambientata in un piccolo paese del basso Salento.

E' la storia di quattro donne della stessa famiglia, alle prese con l'attuale crisi economica. Quasi sull'orlo del fallimento della loro impresa familiare e vicine a perder casa, cercano di salvarsi e salvare i legami familiari, anch'essi incrinati, ritornando a lavorare la terra, tra gli alberi d'ulivo, sopravvivendo barattando i propri prodotti. In questo modo riscoprono quei beni che il mondo spesso dimentica di avere e ritrovano il senso della vita. Guarderanno con nuovi occhi la vita e salveranno le loro relazioni affettive, sentendosi così "in grazia di Dio". "Quasi un "western" salentino, carico di simbolismi e insieme misteriosamente naturale, attraversato da echi dostoevskiani, che scava nello spettatore più dubbi che nei suoi personaggi. E regala, come accade a volte con Olmi, momenti preziosi fatti dell'ingrediente oggi più raro: la semplicità (Fabio Fersetti, Il Messaggero)"; "Eccellente commedia in agrodolce dell'anglo-salentino Edoardo Winspeare, che giocando astutamente in casa e aiutato da indispensabili sottotitoli, intreccia le storie di quattro donne della stessa famiglia (Massimo Bertarelli, Il Giornale"); "Il film prende la rincorsa e finisce in crescendo, dopo qualche scorciatoia di qui pro quo del cuore e abilmente cuce le cose della terra e della vita con la compartecipazione emotiva di tre bravissime attrici (Maurizio Porro, Il Corriere della Sera)".

Scrive Roberto Saviano sulla propria pagina Facebook: «Quello che accade è di perdere la tenerezza per tutto. Indurirsi sino all'indifferenza. Ricevere tutto come condanna e procedere per inerzia. È la strage d'anime che questi tempi stanno generando. Ho appena finito di vedere un film, "In grazia di Dio". Ne sono completamente attraversato. Il regista Edoardo Winspeare non vuole drammatizzare, non vuole educare, denunciare. Racconta e basta; c'è il sole meridionale, c'è la pietra, Tricase, Corsano, Leuca. Ci sono parole, le salentine sonorità di Grecia e Bisanzio. Ci sono debiti, e ancora debiti, fabbriche che chiudono, la casa svenduta, pensioni saccheggiate che fanno vivere figli e nipoti. L'onestà pagata a un prezzo d'usura. I rosari, l'emigrazione, la famiglia unita e nervosa a tavola, gli insulti come calce che tiene in piedi affetti compromessi dall'infelicità. E ancora la famiglia, luogo di ferite, ma presenza certa nel bisogno e nell'aiuto. C'è la vita di quattro donne che provano a trovare una strada accettabile quando il lavoro non sembra bastare più come condizione per vivere dignitosamente. E c'è la campagna a cui si ritorna malvolentieri, perché costretti: gli ulivi sul mare, le pietre una sull'altra per ricostruire. È in questa stessa terra che forse riparte una possibilità di vita, di lavoro, di pace e di bellezza". Ed è il Castello di Copertino a trasformarsi in cantore di storie e a narrare quei sapori e quei profumi tipici ed esclusivi di una meravigliosa terra come il Salento, offrendo un'occasione unica di incontro all'insegna della cultura. In attesa di un Nuovo Cinema Paradiso.

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