Cosa me ne faccio dei beni comuni?
Alle Manifatture Knos l’appuntamento che conclude il percorso di riflessioni sui nuovi scenari in tema di gestione dei beni pubblici e di rapporto pubblico-privato.
Venerdì 24 settembre si chiude il ciclo di incontri dal titolo “Che me ne faccio dei beni comuni?” ideato e promosso dalle associazioni Prossima e Sud Est (Manifatture Knos), con la collaborazione della Provincia di Lecce.
L’incontro di venerdì 24 segue il webinar di venerdì 10 settembre scorso e l’OST (incontro in modalità Open Space Technology) di sabato 11 settembre alle Manifatture Knos, che hanno visto coinvolti esponenti di reti italiane ed europee di centri culturali, esperti di partenariato pubblico-privato, rappresentanti di best practices a livello nazionale e internazionale nella gestione di beni comuni e rappresentanti delle istituzioni locali e del terzo settore.
Nel terzo e ultimo appuntamento - venerdì 24, ore 17, alle Manifatture Knos - si tirano le somme, in particolare, su quanto è emerso dal precedente Open Space Technology, a partire da una riflessione di Roberto Covolo (centro culturale Ex-Fadda di San Vito dei Normanni).
Obiettivo degli incontri è quello di creare momenti di approfondimento con esperti in materia sui vari strumenti e metodi utili a creare una collaborazione proficua tra istituzioni pubbliche e soggetti civici per la gestione dei beni comuni.
Si giunge all’obiettivo attraverso un confronto tra rappresentanti delle istituzioni locali, operatori culturali e altri attori sociali. Tale confronto passa anche per una proficua condivisione di esperienze di gestione dei beni comuni, anche a livello europeo. Hanno dato il loro contributo agli incontri, infatti, alcuni direttori di centri culturali (Maltfabrikken in Danimarca, ufaFabrik a Berlino, Rojc in Croazia), i quali hanno dato risalto alle buone pratiche e a come abbiano superato le maggiori criticità della collaborazione pubblico-privata.
Tra le criticità già emerse nei precedenti incontri, si segnalano la precarietà dello status degli operatori culturali, la brevità (tutta italiana) delle concessioni degli spazi, l’ingessatura della burocrazia e l’anacronismo della modalità di affidamento tramite bandi. Specularmente, si ravvisa la necessità di focalizzare l’attenzione sugli operatori piuttosto che sugli spazi (“persone beni comuni”, dice Covolo); il bisogno di aprire ad una modalità “ascendente” (Milella) di assegnazione dei luoghi che parta dal basso; l’urgenza di utilizzare tutti gli strumenti amministrativi di sussidiarietà orizzontale attualmente disponibili per codificare nuove forme di gestione, tra cui i recenti “patti di collaborazione” (Bonasora); la necessità di concessioni di gran lunga più durature.
Al termine del processo potranno essere elaborate delle proposte innovative relative a metodi e strumenti per un’efficace gestione dei beni comuni. In questo senso le Manifatture Knos si ripropongono, a distanza di 14 anni dalla loro nascita, come luogo di riflessione, elaborazione e sperimentazione di modelli di riferimento, anche e soprattutto per la valorizzazione del patrimonio della Provincia di Lecce, impegnata a metterlo sempre più a disposizione della comunità.