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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cultura

"Da qui tutto è lontano": il ritorno di Pierluigi Mele

Lo scrittore ed autore teatrale salentino torna nelle librerie con un romanzo edito da Lupo: un manifesto tra prosa e poesia, dentro l'amore per la musica, i colori, l'infanzia, il sorriso ed altro

LECCE - Quindici anni per mettere il punto alla fine, tra gioco e dannazione, tra personaggi perduti e ritrovati lungo il cammino. Ci sono tante trame dentro "Da qui è tutto lontano", il romanzo a firma di Pierluigi Mele, poeta, scrittore, autore teatrale, voce storica de La Notte della Taranta. Il testo, edito dalla Lupo Editore, si presenta come un manifesto di prosa e poesia, dentro l'amore per la musica, i colori, l'infanzia, il sorriso.

Un racconto col linguaggio che più è congeniale a Mele, quello teatrale, tra farsa e sarcasmo. Il libro non sviluppa un'unica trama, ne miscela diverse, di storie. Fa la spola fra terra e visione, desiderio e reale, amore e memoria, sarcasmo e dolcezza. Si serve di solitarie, estreme figure per dire del tempo, di questo nostro tempo. Questo, orfano di rivolta, dissenso, utopia. Questo, dove i simboli sono bagattelle di sagra. Si serve del sud come perdita, sogno, chimera. Solo il luogo ha un nome concreto, Torre S. Emiliano. Ma è un luogo di fabula. Un luogo di dentro.

Si serve di odori perché le parole da sole non sanno né possono dire. Si serve del potere, innanzitutto, ma come metafora di un certo destino. Come filo rosso che stringe il racconto. Non è in poesia, il libro, ma se ne serve lisca per lisca. Non è propriamente romanzo, ma si nutre di letteratura che è vita. Neppure teatro, ma ne segue il fraseggio. Per annodare man mano ogni filo, e alla fine tutto torna dov'era.

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