"Decorazione d'interni": le poesie di Francesca Boccaletto
Si può attraversare un universo intero nei pochi metri quadri di uno spazio domestico. Lungo i bordi dei pavimenti calpestati, negli angoli abitati dai nostri rituali quotidiani si annidano memorie pronte a schiudere il proprio valore emozionale.
Decorazione d'interni è la nuova raccolta poetica della giornalista e autrice Francesca Boccaletto, edita da AnimaMundi Edizioni (2021). Poesie “domestiche”, che nascono dall’ispirazione della vita di ogni giorno e celebrano la sacralità delle “piccole gigantesche cose”. Non a caso, è questo il nome della collana (a cura di Giuseppe Conoci e Antonia Chiara Scardicchio) che ospita la raccolta, nata per «giocare a mescolare grosso e minuto, a cercare vita e morte in un lavandino otturato oppure legami e senso proprio nell’angolo che avresti snobbato cercando rifugio».
Lo spazio della casa, al contempo fisico e simbolico, i luoghi ereditati e attraversati dalle generazioni, il ritorno in quei luoghi, l’abitare come atto consapevole di rivitalizzazione del legame con il passato: sono questi i temi germogliati dal trasferimento nella casa degli avi, che si radicano nei versi composti da Boccaletto.
Luoghi una volta conosciuti, ora «riconosciuti» nella doppia accezione del termine: luoghi al contempo “ritrovati” e “legittimati ad essere” come perimetro in cui prende corpo il ragionamento sull’identità e sul senso dell’esistenza.
«La chiamo, mia. / Mia pietra di casa, / da oggi e per sempre. / Pietra scelta, / riconosciuta, / figlia muta, / unica, accudita».
Gli interni domestici sono, così, il set ma anche il fil rouge tematico e lo strumento simbolico di questi versi, che si sviluppano su dicotomie come interno/esterno, giorno/notte, presente/passato, quotidiano/sogno per superarle e abbracciarle in un unico movimento.
La casa è un luogo in cui seminare piccole piante e lasciarsi attraversare dal vuoto di una «giornata persa», in cui rigirarsi nei pensieri della notte, «nei segreti da niente, nelle briciole domestiche», in cui sistemare i legami e i ricordi di chi non c’è più «nella dispensa».
L’assenza, e la mancanza, sono appunto tra i grandi protagonisti di questo libro. Un vuoto sibilante nello scorrere delle giornate, mai urlato, ma che torna costantemente nelle pieghe degli spazi abitati e tra le righe del testo:
«Poesia dello spazio domestico / dell’insuperabile addio / del pianto inconsolabile / del corridoio stretto / dell’ascensore rotto / della camera cieca, / la tivù sempre accesa / l’odore di muffa / il muro scrostato / l’orologio da polso / che non cammina più».
Ma tra queste mura vi è anche la vita, incarnata in bambini scalpitanti che attraversano velocemente le stanze, che le animano con l’eco delle loro risate oltre la porta della cameretta o con la tenerezza di una poesia d’occasione recitata in piedi. E che riescono a trasformare magicamente le tracce reali del vissuto, staccandosi in volo o riuscendo a far esplodere nel cielo stellato un soffitto punteggiato di stiker luminosi.
Versi capaci di tenersi in bilico, con pacato equilibrio, tra cura e malinconia, consolazione e crollo,
riflessione e ripensamento.
Dal libro:
«Io vivo bene
nelle case vecchie,
nel paese piccolo,
tra le fessure e gli spifferi,
i cocci rotti, la carta che si sbriciola.
Nei luoghi polverosi e dimenticati,
su sedie di paglia che bucano le calze,
infilata nelle maglie lise,
lontana dai motori,
dagli ascensori, dai turni di notte.
Nelle false partenze,
nella pazienza,
nel tempo lungo della solitudine,
di una febbre lentamente superata,
nel finale di una calda guarigione».
L’autrice
Francesca Boccaletto è giornalista professionista, laureata in Lettere moderne e con un master in Sceneggiatura all’Università degli studi di Padova. Si occupa principalmente di cultura e temi sociali. Cerca, ascolta e racconta storie. Nel 2014 ha scritto un piccolo libro dedicato al rugby, uno sport che è prima di tutto una passione di famiglia, e nel 2018 è uscita la sua prima raccolta di poesie Abbiamo parlato di fortuna (Interno poesia), terzo classificato Premio Prato Poesia 2019. È tra gli autori del libro Lettere da nordest (Helvetia, 2019) e Natale a Venezia (Neos edizioni, 2020 e 2021). Alcune sue poesie sono contenute nel libro L’albero di Roberto Besana e Pietro Greco (Töpffer edizioni, 2020). Conduce laboratori di giornalismo e scrittura per bambine e bambini.
AnimaMundi
AnimaMundi nasce nel 2002 come casa editrice ed etichetta discografica, a cui si affianca una piccola e tenace libreria affacciata sul mare Adriatico nel cuore di Otranto. Sin dagli esordi dimostra una forte vocazione verso la dimensione del sacro, e della cura intesa non tanto in senso strettamente medico, ma piuttosto poetico. Cerca di dare voce all’ anima del mondo attraverso la voce dei poeti e la proposta di letteratura e musica riguardante le tradizioni popolari di vari luoghi partendo dal Salento. Dal 2012 traduce le opere dello scrittore francese Christian Bobin, di cui ha pubblicato numerosi volumi divenendo la principale casa editrice in Italia a divulgare la sua opera.