"Lì dentro non c'è un ragazzo grande": il libro di Colitta
Martedì 27 novembre 2018 alle ore 18.00, presso il Palazzo Marchesale di Galatone, sarà presentato ufficialmente il libro di Luigi Colitta dal titolo “Lì dentro non c’è un ragazzo grande”, edito da Edizioni Esperidi.
È la storia di Alberto, giovane promessa del calcio e ragazzo di straordinarie doti umane che nel 2008 vola in cielo a causa di una Leucemia.
Dopo i saluti del sindaco Flavio Filoni, interverranno: Renato Moro capo redattore de’ Il Nuovo Quotidiano di Puglia, Nicola Di Renzo primario del reparto di Ematologia “V. Fazzi” di Lecce, Vincenzo Pavone primario del reparto di Ematologia “Cardinale G. Panico” di Tricase, Ottavio Narracci direttore generale Asl Lecce, Lucia Anna Pisanello presidente AIL sezione di Lecce. In collegamento skype interverrà Simona Sica direttrice del programma trapianti di cellule staminali emopoietiche presso il Pliclinico “A. Gemelli” di Roma. Sarà presente l’editore Claudio Martino. I proventi del libro saranno donati ad AIL.
L’autore: Luigi Colitta (Galatone 1960), sposato, tre figli, lavora presso i “Supermercati Potenza”. Diplomato presso l’I.T.I.S. “E. Fermi” di Lecce, ha una passione per l’Inter; tra il 2007 e il 2011 è stato il presidente del club neroazzurro “D. Cosma” di Galatone. Luigi ha anche un’altra passione, suo figlio Alberto che, nel 2008, appena quindicenne, gli viene strappato a causa di una leucemia. Il dolore è immenso ma forte e grande è la volontà di far conoscere la storia di quel figlio speciale, speciale per lui, per la sua famiglia ma anche per chi lo ha conosciuto e addirittura per chi ne ha sentito solo parlare.
Il libro. Quando Alberto si ammala di leucemia il mondo di Luigi e Pina, suoi genitori, crolla.
La sofferenza non si misura negli anni che passano, nelle preghiere mormorate o urlate, nel conforto degli amici. Luigi un giorno inizia a scrivere, di notte, di nascosto. Il suo è un fiume in piena di ricordi splendidi come il sorriso del figlio e tenaci come la sua volontà a non mollare mai. Gli giungono voci di stima che diventano lettere - racchiuse in questo libro - di quanti hanno conosciuto Alberto ma, incredibilmente anche di coloro che ne hanno sentito parlare, di quelli che lo hanno visto sostenere le terapie, di coloro che lo hanno incrociato per un attimo. La scrittura diventa condivisione e la condivisione diventa un dono. Così le pagine escono fuori dal cassetto di Luigi, Alberto non c’è ma la sua vita, invece, “c’è”. Ancora.