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Cultura

Francesco D’Andria insignito del titolo di “professore emerito” dall’ateneo

Già ordinario di Archeologia classica, ha ottenuto il riconoscimento firmato dal ministro Giannini. Il rettore Zara: “Scienziato di riferimento a livello internazionale, siamo orgogliosi”. La sua brillante carriera conta all’attivo 250 pubblicazioni tra articoli, recensioni e libri

LECCE – L’ateneo salentino ha conferito a Francesco D’Andria, già ordinario di Archeologia classica presso il dipartimento di Beni culturali, il titolo di “professore emerito”: l’assegnazione è avvenuta con apposito decreto a firma della ministra dell’Istruzione dell’università e della ricerca Stefania Giannini.

Il rettore Vincenzo Zara si è congratulato con il professore, definito uno “scienziato di riferimento nel settore a livello internazionale e orgoglio dell’università del Salento”.” Con questo titolo, solo l’ultimo di una serie di riconoscimenti, si vuole sottolineare il suo vasto impegno nella ricerca parallelamente alla sua costante attenzione per il territorio e per l’attività di docenza, attenzione che continua anche adesso che il professore è in pensione”, ha scritto in una nota lo stesso Zara.

Questa la biografia del professore Francesco D’Andria: nato a Laterza (Ta) nel 1943, si laurea in Lettere classiche e consegue il diploma di specializzazione presso l’università Cattolica del Sacro cuore di Milano.

Dopo un breve periodo come ispettore archeologo presso la Soprintendenza del Molise, nel 1974 passa all’università di Lecce come assistente ordinario, quindi come professore associato e, a partire dal 1986, come ordinario di Archeologia e storia dell’arte greca e romana. Nell’università ha ricoperto vari incarichi (direttore del dipartimento scienze dell’antichità, membro eletto del Consiglio di amministrazione, direttore della scuola di specializzazione in Archeologia); dal 2010 al 2013 è stato responsabile area Scienze umane nella scuola superiore Iufi. Ha insegnato anche presso l’università Cattolica di Milano, l’università della Basilicata (Matera) e l’università di Lugano (Svizzera).

Dal 2001 al 2010 ha fondato e diretto l’Ibam (istituto per i beni archeologici e monumentali) del Consiglio nazionale delle ricerche con sede a Lecce. Dal 1993 al 1997 è stato membro eletto del Consiglio nazionale beni culturali e ambientali. Dal 2000 dirige la missione archeologica Italiana a Hierapolis di Frigia (Turchia).

Ha coordinato dal suo avvio il Progetto Erasmus-Sokrates  di Archeologia tra le università di Lecce, Amsterdam, Pau, Barcellona, Lovanio, Salonicco, Aix-en-Provence, Montpellier, Coimbra.; ha partecipato e diretto numerose campagne di scavo a Luni, in Magna Grecia (Metaponto, Sibari) Sicilia e, nel Mediterraneo, a Malta, Cipro e in Turchia. Nel Salento ha diretto scavi progettando e realizzando il museo diffuso di Cavallino, il Parco dei Guerrieri di Vaste, l’itinerario delle Mura di Castro, l’Ecomuseo dei Paesaggi di Pietra ad Acquarica (Vernole).  Al suo attivo si contano 250 pubblicazioni tra articoli, recensioni e libri.

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