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Cultura Nardò

Francesco Spilotros racconta "Le fiabe ungheresi"

Le fiabe ungheresi affrontano questioni pedagogiche di alto profilo: il progetto educativo che portano avanti è quello per una società democratica che faccia del dialogo la sua dimensione fondativa

Le fiabe ungheresi hanno l'ardire di affrontare in campo aperto questioni pedagogiche di alto profilo. Con una lettura trasversale che coinvolge tutte le fiabe, si può affermare che il progetto educativo che portano avanti, unitariamente, è quello per una società democratica che faccia del dialogo la sua dimensione fondativa.

Le fiabe ungheresi spingono verso un'educazione che sia impegno a elaborare e coltivare una tensione infinita sia verso la realtà esterna sia verso una realtà interna, verso se stessi alla continua ricerca di significato. E lo fanno preparando alla vita i piccoli lettori attraverso mille temi, svariati personaggi, infinite avventure, multiformi situazioni.

Francesco Spilotros (1968), insegnante, sposato con tre figli, è laureato in lingue e letterature straniere e in scienze della formazione primaria. Collabora con la cattedra di storia della letteratura per l'infanzia dell'università di Bari. È socio fondatore dell'associazione internazionale di lettura e letteratura per l'infanzia L'Aquilone, nata a Bari nel 2007, e della omonima rivista specializzata di letteratura giovanile (www.associazionelaquilone.info). Sul sito https://www.montessorimola.net/ gestisce il blog Didattica e dintorni.




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